Franco Vittoria: la fragilità che è in ciascuno di noi. La malattia di questo tempo è la solitudine

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Arriva da Franco Vittoria, docente di Storia delle riforme istituzionali all’università Federico II di Napoli,  una riflessione sulla fragilità presente in ciascuno di noi, a partire dalla notizia della morte del senatore del Pd Bruno Astorre che ha suscitato grande sconcerto nel mondo della politica “La scomparsa di Bruno Astorre in queste ore – spiega Vittoria – (l’ipotesi è suicidio), si trovava negli uffici del senato, mi rattrista non poco, anche perché interroga tutti noi oramai incapaci di capire, e di chiedere: come stai? Interroga ognuno di noi, interroga la nostra fragilità, che facciamo fatica a mostrare, perché dobbiamo essere sempre eccellenti”.

Vittoria chiarisce come “Le fragilità sono anche ricchezza perché così riesci a donarti e consegnare un disagio. Così come la prematura scomparsa della ragazza di 26 di Somma vesuviana, chi sa quante fragilità, chi sa quante domande aveva da porre. Però leggo che la responsabilità è dell’Università, o della società, stiamo attenti. La crisi di questo tempo è la solitudine, anche quando si è insieme ad altri. Si è perso la sacralità anche di un dono come l’amicizia, mi sembra più liquida, meno profonda, a tratti quasi sfuggevole…
Siamo convinti che gli algoritmi dei tanti social non abbiano trasformato e mutato anche il nostro essere umani?”

“Anche i riti – prosegue Vittoria –  hanno perso la forza e la potenza che meritano, abbiamo immaginato di costruire un ” para mondo ” , virtuale, quasi che il terrazzo dove ci affacciamo non fosse più il mondo che tocchiamo, ma quello immaginario nella nostra mente … Stiamo , attenti …Le fragilità sono ovunque, in ognuno di noi, in ogni momento, in ogni tempo , e cosi dovremmo avere, questo sì, la capacità di insegnare, che si perde e si vince, e quando si perde ci rialziamo, non necessariamente per vincere, ma per essere noi stessi, noi stessi. Ai ragazzi dovremmo insegnare a inseguire le idee, le passioni, le loro idealità. Insegnare”

“Ma possiamo appesantire troppo la scuola o l’università? – si chiede Vittoria – Sono gli unici baluardi, (con tutti i difetti di questo mondo) insieme alla Chiesa, ma poi ? Nulla, solo singolarità che cercano di farcela , anche perché abbiamo “voluto ” a tutti i costi raggiungere la vitalità dell’ effimero, e cosi il tutto è riposto in questi ” algoritmi ” che hanno consumato la memoria e mai il futuro , solo un presentismo eterno. La fragilità della ragazza di somma, la fragilità di tanti, giovani e meno giovani ha bisogno di cura, ma chi è disposto oggi a far vivere una comunità di ” amore”, chi ?”.

“L’impressione che spesso si ha – scrive Vittoria – abbiamo smesso anche di saper utilizzare il tempo, tutti noi, ci perdiamo la poesia di un abbraccio per inseguire l’effimero di un tik tok…..Ci perdiamo lo sguardo, gli occhi, un buongiorno, perché divorati dalla fretta, senza sapere dove andare …Ho vissuto per anni nel centro storico del mio paese, una comunità vera , e quando dicevi buongiorno sentivi la risposta calda dell’umanità”.

“Così come i partiti, tanto depredati, tanto criticati, ma erano comunità , erano anche socialità, che sapevano leggere quelle fragilità e ti proteggevano ….Non chiediamoci per chi suona la campana, perché suona anche per Noi …”