Fratelli d’Italia difende il Ddl sull’autonomia differenziata: lo abbiamo migliorato

Domani mattina gazebo informativo ad Ariano Irpino

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“Solo grazie a noi di Fratelli d’Italia, il decreto legge sull’autonomia differenziata è stato migliorato, corretto, depotenziato”: sembrano queste, in estrema sintesi, le argomentazioni che il partito di governo sta cercando di mettere in campo per contrastare l’ondata di proteste che arriva dalla Campania, e dal Sud in generale, contro la svolta autonomistica impressa dalla Lega di Salvini. E’ con il Ddl Calderoli, infatti, che questo governo sta introducendo nuove regole, potenzialmente devastanti, per la distribuzione dei fondi nazionali alle singole Regioni.

Ecco la difesa d’ufficio che tenta oggi Fratelli d’Italia, anticipando l’installazione di un gazebo domani, domenica 24 marzo, dalle ore 10:30 alle 13, ad Ariano Irpino. “Sarà installato – fanno sapere gli organizzatori – un gazebo al fine di procedere alla diffusione di materiale propagandistico relativo alla iniziativa: ‘Il Sud può fare la differenza’: “Il Ddl autonomia differenziata presentato dal governo Meloni dà attuazione all’articolo 116 della Costituzione, che prevede per le Regioni a statuto ordinario la possibilità di chiedere allo Stato la gestione diretta su determinate materie (ad esempio, l’istruzione, la tutela della salute, la protezione civile, il governo del territorio, la valorizzazione dei beni culturali e ambientali…)”.

“Per avere più autonomia in questi ambiti la Regione deve proporre un’intesa da stipulare con lo Stato, e il Parlamento deve approvare una legge specifica a maggioranza assoluta. L’intero iter, dalla proposta dell’intesa all’approvazione, ed ancora dopo durante la vigenza, conosce il coinvolgimento delle Istituzioni interessate e degli organismi di controllo, fino alla scadenza o al rinnovo dell’intesa stessa”. E non solo: “In via ulteriore, oltre al superamento del criterio della spesa storica, dovranno essere preventivamente calcolati i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) su tutto il territorio nazionale, ovvero il costo minimo che deve avere un servizio che impatta sulla vita dei cittadini. Infatti, se una Regione chiede più autonomia su una materia, gli stessi costi devono essere previsti – e, quindi, coperti – anche per quelle Regioni che non hanno chiesto di avere competenze ulteriori”.

“Inizialmente, dunque, le competenze saranno uguali per tutti. Solo in un secondo momento le Regioni che avranno i requisiti e che lo richiederanno potranno accedere alla differenziazione. Fratelli d’Italia ha dato un contributo fondamentale per migliorare il disegno di legge. Grazie a noi sono stati riaffermati dei principi sacrosanti, quali il rispetto dell’unità nazionale; la coesione territoriale e sociale; il finanziamento delle Regioni più in difficoltà, anche se non firmano le intese; il coinvolgimento del Parlamento per determinarne il buon esito e la partecipazione attiva delle Istituzioni interessate”.