Il Nobel Martin Chalfie chiude Biogem: scienza e diritti, necessario l’impegno di tutti

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E’ stato lo statunitense Martin Chalfie, docente di scienze biologiche alla Columbia University di New York e premio nobel per la chimica nel 2008, l’ospite d’eccezione del meeting le due culture ad Ariano Irpino. Chalfie si è soffernato sui rapporti tra la scienza e i diritti umani “La scienza da sola non può risolvere i problemi, è necessario l’impegno da parte di tutti e della politica in modo particolare. Occorre prendere seriamente coscienza che purtroppo l’umanità, sta andando verso tempi piuttosto duri.”. Quindi, prima di dirigersi all’abbazia del Goleto a Sant’Angelo dei Lombardi, ha visitato i laboratori  tessendo le lodi della realtà di Biogem.  Il professore Chalfie si è innanzitutto soffermato sul Centro di Saggio, riconosciuta eccellenza di Biogem, per poi approfondire alcuni studi di genomica, in corso presso il Laboratorio di Oncologia Molecolare e di Precisione, dove a fare gli onori di casa c’era la dottoressa Marianna Scrima. Sempre prodigo di consigli, anche strettamente tecnici, il Premio Nobel ha poi visionato il microscopio multifotone, attrezzatura tra le più innovative di Biogem, illustrata nei dettagli dal dottore Luciano D’Apolito, mentre i dottori Anna Iervolino e Francesco Albano hanno mostrato gli studi in corso nei laboratori, rispettivamente, di Nefrologia Traslazionale e Staminalità e Rigenerazione Tissutale. Il giro del professore Chalfie, generoso anche nell’aneddotica regalata ai giovani dottorandi sulla sua lunga parabola professionale e umana, si è concluso con il professore Vincenzo Carafa, nel Laboratorio di Epigenetica Medica e con la professoressa Concetta Ambrosino, in quello di Geni e Ambiente.
Il Premio Nobel, in un’ideale appendice delle Due Culture, ha poi visitato Biogeo, il Museo di storia della terra e della vita, che impreziosisce da anni il centro di ricerca arianese, recandosi, subito dopo, a Sant’Angelo dei Lombardi, presso l’Abbazia del Goleto, uno dei riconosciuti simboli dell’intera Irpinia.

A caratterizzarel’ultima giornata delle Due Culture l’intervento dell’ingegnere arianese Mario Vernacchia, progettista per molti grandi gruppi dell’industria automobilistica, italiani ed internazionali (Ferrari-Pininfarina, Lamborghini, Mercedes, Fiat, Peugeot, General Motors Cadillac, Zhongxing Auto China e altri) che ha presentato un progetto di autobus urbano alimentato ad idrogeno. E’ stata, poi, la professoressa Paola Villani, direttore del dipartimento di scienze umanistiche all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Villani a relazionare su ‘La luna tra Copernico, Galilei e Leopardi e l’utopia di un pianeta senza uomini’. E’ stato, poi, Michael Barry, docente presso l’American University of Afghanistan e ormai veneziano di adozione ad esplorare l’Albero della Vita, l’erba dell’Immortalità e le fonte della gioventù nelle mitologie universali. A relazionera anche il professore Paolo Vincenzo Genovese, docente alla Zhejiang University ed esperto di architettura della seconda potenza economica mondiale e il musicista Nazzareno Carusi sul rapporto tra musica e natura.

A chiudere la rassegna Ortensio Zecchino, che ha tracciato un bilancio del meeting. E’ stata anche l’occasione per presentare i  due volumi collettanei, realizzati da Rubbettino Editore, con la partecipazione di oltre 70 esponenti delle due culture,  dedicati al presidente di Biogem, per il compimento dei suoi 80 anni.