Industria Italiana Autobus, l’intero Cda si è dimesso

0
1316

Valle Ufita.- Anche il secondo tentativo di rilancio è fallito. E adesso si ricomincia. Nel senso che, quello che avevano chiesto i sindacati, e non solo, si è avverato. Tutto il cda di Industria Italiana Autobus si è dimesso. Non prima, però,  di aver approvato il bilancio. Un altro passaggio a vuoto, quindi per le sorti dello stabilimento flumerese.

Le prime avvisaglie che hanno portato a questa conclusione si erano avute qualche settimana fa, quando i vertici di IIA furono convocati a Roma, al Mimit, per discutere di questa ennesima, e delicata, fase che stava attraversando la fabbrica di valle Ufita. E, proprio in quell’occasione, le parole della sottosegretaria,  Bergamotto, non furono tenere. Infatti, oltre a dire che occorreva” un cambio di passo nel segno della discontinuità” e che bisognava attuare qualsiasi, urgente,  iniziativa” per raggiungere gli obiettivi fissati per il piano industriale”, aggiunse una considerazione che somigliava più ad un punto di arrivo della vertenza.” Il governo non ha più intenzione di essere un bancomat”. Certamente quella riunione, in qualche modo, ha segnato l’uscita di scena dell’amministratore delegato, e presidente, di Industria Italiana Autobus,  Liguori,  e di tutto il  consiglio di amministrazione di IIA, ma l’ultimo periodo, un anno e mezzo, per lo stabilimento non è stato dei migliori.”

Un vero e proprio terremoto- dice Giuseppe Zaolino,  segretario provinciale della Fismic-, dagli esiti imprevedibili e dalle tantissime preoccupazioni”. Una storia  che” si stava trascinando stancamente, quando non si rema tutti nella stessa direzione”. Per il segretario, adesso a pagare le conseguenze” ho timore possano essere gli operai. E dobbiamo evitare un epilogo davvero disastroso. Lancio l’allarme da mesi. Evitiamo una seconda Alitalia”. La Fismic chiede, al governo, ” una convocazione a stretto giro di posta perché prenda in mano la gestione e affidi le sorti dello stabilimento a Leonardo, unico soggetto industriale capace di farlo”. Magari con la collaborazione di” qualche privato( si fa, insistentemente, il nome del Gruppo Gruppioni, ndr.), per basare il nuovo cda su basi solide economicamente e presentare, finalmente,  un nuovo piano industriale. “IIA- aggiunge Zaolino- va rivoltata come un calzino”. Senza dimenticare un’altra vertenza, quella sulla piattaforma logistica.” Dobbiamo stringerci intorno, non servirebbe a niente se andremo aventi con la eventuale, drammatica,  crisi dello stabilimento “. Lello Colello,  rsu in fabbrica della Uilm lo aveva detto nell’ultima assemblea.” Avevamo preannunciato- infatti, sottolinea- che la sottosegretaria aveva firmato, con le dichiarazioni al Ministero, la lettera di licenziamento per l’amministratore delegato”.” Una sconfitta, un fallimento veloce proprio- continua la tuta blu- perché non sono in grado di far ripartire l’azienda. Quello che è accaduto non è certamente una cosa poteva, però è anche indispensabile per andare avanti”. Per Colello” la vertenza è,  tutt’altro, che chiusa. Adesso la palla passa al governo, sperando che risolva nel più breve tempo possibile questa complicata situazione. Per il bene dei lavoratori,  delle lavoratrici e del territorio.

Giancarlo Vitale