Isochimica, Della Pia: non si comprometta la bonifica

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Il contenzioso in atto tra il Comune di Avellino e consorzio ASI riguardo alle responsabilità economiche inerenti ai costi per la rimozione dei silos contaminati e quindici cubi di cemento amianto, potrebbe compromettere l’esito della bonifica, infatti, Vincenzo Sirignano, Presidente del consorzio chiede l’annullamento dell’aggiudicazione definitiva dell’appalto e di tutti gli atti conseguenti, poiché è previsto l’addebito in danno a chi sarà proprietario dell’area. Non è nostra intenzione entrare nel merito della controversia, non è nostro compito, tuttavia denunciamo la meschina operazione che dura da circa un decennio. Tutte le parti in causa in passato avevano mostrato forte interesse riguardo all’acquisizione dell’area perché molto vasta, e per l’esistenza sulla stessa dei capannoni industriali che, ricordiamo, all’epoca s’intendeva adibirli a ospitare un mega attività commerciale, la stessa finta bonifica del 2008/2011 fu architettata e addirittura legittimata anche dalla commissione ambiente del Comune di Avellino, tramite l’allora presidente Gerardo Bilotta, per rendere concreto l’ambizioso progetto e permettere a lobbisti locali di impossessarsene a scopo di lucro. La ripresa della lotta, le innumerevoli denunce pubbliche oltre a quelle inoltrate alla Procura della Repubblica da Rifondazione Comunista e dal compianto Prof. Giovanni Maraia in nome di Ariano in Movimento e dagli operai hanno, impedito l’ennesimo sopruso e nei fatti puntellato l’apertura dell’iter giudiziario. Quanto accade oggi, è semplicemente vergognoso, in primo luogo perché dopo un decennio non si riesce ancora a sciogliere il nodo della proprietà e in seconda istanza perché cavilli burocratico/legali potrebbero bloccare la necessaria opera di bonifica provocando in tal modo, successivi danni al territorio e alla popolazione già gravemente colpita. Rifondazione Comunista con lo scopo d’impedire tutto ciò esorta l’Ente Comunale a proseguire nell’opera di risanamento e contemporaneamente chiederà conto agli organi competenti eventuali responsabilità morali e giuridiche, odierne e future, qualora non si desse luogo ai lavori.