“Konou konou”, il progetto per un avvenire migliore

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Di Vincenzo Fiore

“Konou konou” è il motto in lingua Fon che viene insegnato ai bambini della Repubblica del Benin e significa “sorridi, sorridi”. Si tratta di un invito a guardare con ottimismo al futuro, di avere speranza nelle possibilità che può offrire la vita. Nonostante il sogno di un avvenire migliore e l’atteggiamento di positività che viene tramandato, la realtà di questo Paese racconta trame molto più oscure e drammatiche. Il Benin è un piccolo stato dell’Africa occidentale – che conta appena circa 8 milioni di abitanti, di cui l’80% vive in zone rurali, dove la case sono costruite con fango e paglia – un Paese in cui la povertà estrema ha diffuso la pratica degli enfants placés, letteralmente i “bambini piazzati”, ovvero l’affidamento o la vendita dei piccoli a famiglie più abbienti o addirittura a clan criminali. Secondo un rapporto del National Geographic, esiste una vera e propria tratta di minori che parte dal Benin e spesso si conclude in paesi quali Nigeria, Togo, Gabon, Congo, dove per le bambine è quasi sempre sicuro l’avvio alla prostituzione e per i maschi si profila un futuro di sfruttamento nelle miniere. In questo tragico scenario, c’è chi però prova davvero a fare qualcosa sul campo, come il Prof. Enrico Di Salvo, chirurgo e docente presso l’Università Federico II di Napoli, che nel 2003 ha fondato la sua associazione senza scopo di lucro denominata appunto: “Sorridi Konou Konou Africa Onlus”. Associazione alla quale hanno aderito non solo tante eccellenze delle sanità campana, ma anche intellettuali come Aldo Masullo. L’associazione, si legge sul loro statuto, si occupa di rafforzare, sostenere e allestire le strutture ospedaliere e le strutture sanitarie locali, come l’ospedale francescano di Zagnanado e l’ospedale camilliano di Zinviè. Ma non è tutto, l’équipe guidata dal Prof. Di Salvo sostiene diverse iniziative volte allo sviluppo della rete commerciale come i micro progetti agricoli e artigianali del luogo. Inoltre, vi è una particolare attenzione alla riqualificazione dell’edilizia scolastica, con sostegni concreti che vanno dall’acquisto di kit scolastici fino al finanziamento di borse di studio. Mercoledì 2 ottobre, alle ore 18:00, Di Salvo sarà ad Avellino, presso la libreria l’Angolo delle storie, per raccontare del suo lavoro e dei suoi progetti per il futuro, volti a garantire una strada alternativa a quello che molto spesso è un destino già segnato per i ragazzi e le ragazze beninesi. A coordinare l’evento, ci saranno Orsola Fraternali e Cecilia Valentino che ai microfoni del nostro quotidiano hanno dichiarato: “Abbiamo conosciuto per caso il Prof. Di Salvo nel corso di una cena a Palinuro. Ci siamo rese conto che esistono realtà sconosciute, le quali senza l’aiuto di persone straordinarie rischierebbero di non essere neanche raccontante. Di Salvo sta formando una generazione di medici africani, pronti a restare nella propria terra. Per troppo tempo noi europei abbiamo depredato ricchezze e colonizzato le popolazioni africane, è arrivato il momento di restituire loro qualcosa. Ancora oggi esiste un post-colonialismo apparentemente meno crudele, ma che continua a sconvolgere il Continente nero con operazioni commerciali ed economiche spesso opache”. Nel corso della serata, verranno letti brani e poesie di scrittori africani volti alla sensibilizzazione su tematiche quali immigrazione, povertà e denutrizione. Nonostante la forte ondata di xenofobia e razzismo che sembra travolgere il nostro paese, le due organizzatrici sembrano avere le idee chiare: “Dialogare, divulgare e conoscere sono azioni che permettono a tutti di aprirsi verso nuovi orizzonti, di scoprire nuovi universi e di assumere atteggiamenti migliori verso il prossimo. Dobbiamo ringraziare la libreria l’Angolo delle storie di Lia Tino e di Consiglia Aquino, sempre disponibili ad aprire le porte ad ogni attività culturale nella nostra città”. Le Nazioni Unite si sono poste alcuni obiettivi per lo sviluppo sostenibile, per combattere i punti deboli del nostro Pianeta, riuniti sotto il nome di “Agenda 20/30”. L’obiettivo numero uno è: porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo. È necessario cominciare da qualche parte per costruire un mondo migliore per tutti. Konou konou!