La ricetta: calamari farciti nel mare di fregola

A cura di Amalia Leo

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“Dietro di te oh mare, ho un paradiso da scoprire”/perciò  si lasciò spiaggiare/per “contemplare il cielo e i fiori”/e innamorato di un sogno/da condividere/con un’insolita compagnia/che aspettava smaniosa/ si fermarono  a cantare /“Sì che cambierà, vedrai che cambierà”…./convinti della bontà/della loro colorata pretesa.

Ingredienti

2 carciofi,

8 calamari di media misura già puliti,

1 spicchio d’aglio.

4 fette di pane casereccio,

300 gr di fregola

un piccolo pezzo di porro

1 piccola carota

1 zucchina

600 ml di brodo vegetale

mezzo bicchiere di vino bianco,

un mazzetto di prezzemolo e cerfoglio,

olio EVO,

sale e pepe.

Procedimento:

Pulire i carciofi eliminando le foglie esterne più dure. Tagliarli a metà e sbollentarli per 15 minuti  in acqua bollente salata . Quindi scolare e tritarli.Scaldare in un tegame 1 cucchiaio d’olio con  uno spicchio d’aglio. Versare i carciofi e insaporirli unendo sale e  pepe.

A parte ridurre a dadini il pane;irrorarlo con un filo  d’olio e farlo tostare in una padella antiaderente o nel forno (funzione grill). Versare poi in una ciotola con i carciofi ,mescolare  aggiungendo del prezzemolo tritato  .

Lavare i calamari e farcirli con il composto  sigillando l’orlo con uno  stuzzicadenti.

Ridurre a dadini le verdure e farle insaporire con un po’ d’olio in una padella .Aggiungere la fregola, tostarla e sfumarla con un terzo del brodo proseguendo la cottura come un risotto.

Intanto, in una pentola  insaporire i calamari in tre cucchiai d’olio EVO.Sfumare con il vino bianco poi coprire e lasciar cuocere per 15 minuti.  Formare un letto di fregola in ogni piatto, aggiungere un filo d’olio EVO e appoggiare un calamaro farcito. Decorare con prezzemolo tritato e cerfoglio tritati.

Abbinare vino bianco Guardiolo Doc.

Curiosando:

La frègula,italianizzata col nome di fregola, è un tipo di pasta di semola tipica della  Sardegna,precisamentre della zona del Campidano,  ottenuta    per “rotolamento” della semola   di grano duro, macinata grossolanamente, con acqua tiepida e sale in  una ciotola di coccio e poi tostata in forno   a 200° per 15 minuti circa. Si presenta sottoforma di palline secche e croccanti  dal tipico colore brunito in varie misure.Il suo nome deriva dal latinoferculum  (briciola)   e le prime testimonianze la fanno risalire al decimo secolo d.C.   All’epoca delle corporazioni tardo-medioevali, nel  XIV secolo,nello statuto dei mugnai della zona di Tempio Pausania si legge che si  poteva lavorare la cosiddetta “sa fregula” dal lunedì al venerdì, perché  nei fine settimana con l’acqua  s’innaffiavano gli orti.

Adatta a minestre e piatti asciutti,trova posto in ricette  con frutti di mare , pesce o anche verdure; il piatto più conosciuto è la fregola con le vongole ma esistono abbinamenti con carciofi,verdure, pomodoro o bottarga. La fregola si può cuocere in acqua bollente o risottata .Come piatto estivo si consiglia di gustarla fredda come un’insalata con olive e gamberi o con verdure e pesce azzurro marinato.  Una variante sempre più apprezzata consiste nel mescolare alle farine anche pochi grammi di zafferano in polvere per ottenere una fregola più preziosa e golosa.