La scuola meridionale nell’analisi di Saggese: l’istruzione torni ad essere centrale per rilanciare il Sud

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di Vincenzo Sbrescia

Paolo Saggese, La scuola e la questione meridionale nel primo secolo dell’Unita nazionale (Vol. I) Basilicata e Calabria tra analfabetismo e ritardo storico, Il Terebinto edizioni, 2023, pp. 126.

Come ci ricordano i principali Istituti di studi che esaminano le condizioni socioeconomiche del Mezzogiorno e come emerge dall’analisi dei risultati delle prove INVALSI, la scuola meridionale presenta carenze strutturali che incidono nettamente sulla qualità del servizio offerto alla popolazione scolastica, con ricadute sul presente e sul futuro delle nuove generazioni. Ciò partendo dal presupposto che la povertà formativa determina l’impossibilità di affrontare la condizione di povertà di natura socioeconomica. Il sistema scolastico rappresenta uno dei fondamentali (se non il più rilevante) strumento per superare la Questione meridionale. Un prezioso ausilio per l’analisi e la comprensione di quello che rappresenta un pezzo significativo di storia del Mezzogiorno e, al tempo stesso, un punto nevralgico del sistema Paese (che ne limita le prospettive di crescita) viene dal Prof. Paolo Saggese con la sua opera intitolata: “La scuola e la questione meridionale nel primo secolo dell’Unita nazionale (Vol. I); Basilicata e Calabria tra analfabetismo e ritardo storico”, appena edita da “Il Terebinto” di Ettore Barra. Dirigente scolastico, docente di letteratura italiana presso la SICSI dell’Università di Salerno, dottore di ricerca, saggista rigoroso, studioso dei temi meridionalistici, Paolo Saggese è un intellettuale a tutto tondo che incarna perfettamente il modello di uomo di scuola calato nella realtà socioeconomica territoriale nella quale agisce con competenza, professionalità e passione per il suo lavoro rivolto anzitutto ai giovani. Saggese affronta lucidamente i passaggi storici che hanno contraddistinto il processo di trasformazione della scuola nel Sud, aprendo un focus sulle realtà regionali lucane e calabresi connotate da analfabetismo e da un grave ritardo educativo oltre che da un deficit di sviluppo socioeconomico e culturale. Questo denso saggio (il primo di un’opera articolata in quatto volumi) offre l’opportunità di approfondire il tema delle politiche formative calate all’interno di una interessante prospettiva di analisi e di riflessione inquadrata nell’ambito della Questione meridionale; tema quest’ultimo già scandagliato da Saggese “in modo poliedrico e prismatico (dal punto di vista letterario, di storia del pensiero, di cronaca politica contemporanea)” come viene precisato nel saggio introduttivo, autentica chiave di lettura fornita dall’autore. Anche attraverso l’esame delle riflessioni dedicate alla scuola da De Sanctis, Zanotti-Bianco, Dorso, Scotellaro, Levi, Einaudi, Nitti, Arangio Ruiz, Rossi Doria, Lorenzetto, Zoppi ed altri pensatori e meridionalisti, l’autore scandaglia in profondità la condizione della scuola meridionale, ripercorrendo un lungo arco temporale a partire dal 1861. Quello affrontato da Saggese è un tema storico ma anche un tema politico ed amministrativo che merita la massima attenzione dei decisori nazionali, regionali e provinciali al fine di adeguare il sistema scolastico alle innovative esigenze del fabbisogno formativo delle nuove generazioni meridionali che devono essere messe in condizione di affrontare le sfide del domani. Attraverso il prezioso lavoro di Paolo Saggese parte quindi dall’Irpinia una forte esortazione a restituire alla scuola la sua doverosa centralità per valorizzare il suo ruolo nel sistema meridionale.