La visita di Cesaro al Conservatorio: Cimarosa, speranza per il Sud

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Dalla messa in scena de “Le stravaganze del conte” all’idea di un festival

 

«Una realtà cosmopolita, fiore all’occhiello del Mezzogiorno, con oltre 1200 studenti, capace di avviare progetti e sinergie con Università statunitensi, con le istituzioni culturali più prestigiose del territorio, capace di uscire da una dimensione strettamente provinciale». Il Sottosegretario del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Antimo Cesaro sottolinea più volte il ruolo cruciale che  il Conservatorio può svolgere per rilanciare l’Irpinia e la Campania tutta. Progetti come quelli lanciati dal Conservatorio nel segno del Cimarosa testimoniano la necessità di promuovere un turismo culturale che coinvolga Aversa, la città Natale di Domenico Cimarosa, l’Irpinia tutta. Si tratta di valorizzare un brand territoriale, magari facendo conoscere le residenze borboniche, trasformate in sedi di concerti. Di qui la felice intuizione di un festival dedicato a Caimarosa. Si tratta di un tassello importante per promuovere un processo indennitario che vada al di là dei poli di attrazione consolidata. La sfida è quella di conciliare cultura alta e marketing territoriale per far conoscere le bellezze d’Irpinia». Una visita che si è conclusa con l’assunzione di un impegno a sostenere il Cimarosa: «Prenderemo visione dei progetti e valuteremo l’opportunità di sostenerli, un impegno doveroso di fronte a progetti come questi di altissima qualità». Inevitabile il riferimento a quello che dovrebbe essere l’altro polo culturale per eccellenza della città, il Gesualdo, che rischia ormai di chiudere: «Non conosco la questione ma le interrogazioni parlamentari legate alla città di Avellino mi vedranno sempre attento nel dare risposte adeguate». Il Sottosegretario Cesaro, accolto dal presidente Luca Cipriano e dal direttore Carmine Santaniello, si è intrattenuto con alunni e docenti dell’Istituto di Alta formazione musicale fondato nel 1971, primo Conservatorio della Campania e tra i primi in Italia per numero di iscritti e corsi attivati, e ha visitato con loro il campus universitario di via Circumvallazione, una struttura di oltre 28 mila metri quadrati, donata alla città di Avellino dal Governo degli Stati Uniti d’America nel 1986, dalla sala destinata alla musica elettronica ai clavicembali antichi, dai manoscritti preziosi alle pubblicazioni dedicate al Cimarosa. La visita è stata l’occasione per presentare il progetto «Le stravaganze del conte», pubblicazioni, studi, ricerche e la riproposizione, dopo 245 anni dalla prima messa in scena, della commedia per musica «Le stravaganze del conte» dedicati al compositore Domenico Cimarosa.  Ad illustrare il progetto, el foyer dell’Auditorium del Conservatorio di Avellino, alla presenza del Sottosegretario Antimo Cesaro, il professore di Storia della musica Antonio Caroccia, il presidente Cipriano e il direttore Santaniello. Dalla pubblicazione degli atti del Convegno internazionale di studi «Commedia e musica al tramonto dell’ancien régime: Cimarosa, Paisiello e i maestri europei» che si è svolto dal 24 al 26 novembre scorso e ha visto la partecipazione dei principali studiosi dell’argomento, che si sono confrontati per la prima volta su temi musicologici di grande importanza per la storia e la ricezione della commedia per musica, in cui Domenico Cimarosa fu uno dei più grandi protagonisti di questo genere alla sfida di pubblicare l’«Opera omnia», l’edizione critia, delle commedie per musica del compositore aversano, in occasione dell’imminente uscita del primo volume dedicato alle «Stravaganze del Conte». La pubblicazione sarà curata dai professori Antonio Caroccia, Giacomo Vitale e gli studenti della classe di composizione del maestro Vitale ed edita dalla Fondazione Istituto Italiano per la Storia della musica. «Un progetto che culminerà- spiega Caroccia – nella messa in scena, in tempi moderni, proprio della commedia per musica «Le stravaganze del Conte» con l’Orchestra del Conservatorio di Avellino, diretta dal maestro Carmelo Columbro, per la regia di Giuseppe Sollazzo. Interprete d’eccezione sarà Maria Grazia Schiavo docente del Conservatorio irpino e soprano del Teatro di San Carlo di Napoli. «Le stravaganze del Conte» verrà, dunque, riproposta dopo ben 245 anni dalla sua prima messa in scena, datata 1772 al teatro dei Fiorentini di Napoli. Si tratta della prima opera scritta da Domenico Cimarosa, che segna l’esordio dell’allora giovanissimo compositore aversano nel mondo dell’opera.
Cipriano ha sottolineato il valore di cui si carica la visita di Cesaro: «E’ il riconoscimento da parte del Ministero della cultura allavoro del Cimarosa, che si traduce in attività scientifica e artistica di alto respiro. Alla rappresentazione de "Le stravaganze del conte" si è affiancata la proposta di Art Bonus finalizzata alla realizzazione di un festival itinerante sull’opera buffa da svolgere tra Napoli, l’Irpinia e il territorio agro-aversano, alla scoperta e alla realizzazione di questo genere, con la creazione di un possibile indotto turistico che avrebbe delle importanti ricadute in termini economici e turistici e la possibilità di esportare questi spettacoli, anche, nei teatri esteri, per la promozione del territorio interessato. In questo senso sono già stati avviati importanti contatti di collaborazione con la Reggia di Caserta, la Soprintendenza per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed antropologici per Napoli e provincia, per rappresentare nei teatrini di corte di Caserta e Napoli la prima produzione cimarosiana, prevista per la fine di settembre, e con il Comune di Aversa, città natale del cmpositore, per altre attività da organizzare in maniera congiunta».