E’ stato un viaggio di forti suggestioni, capace di esplorare l’anima di Napoli tra tesori e contraddizioni quello che hanno regalato Luca Pugliese e Marco Zurzolo, ospite d’eccezione, nell’ambito dell’Avellino Summer fest nella piazzetta di San Ciro. Il musicista irpino rilegge alla sua maniera alcuni dei successi che hanno segnato la storia dell’universo partenopeo, accompagnato dall’intebnso sax di Zurzolo, da Passione di Libero Bovio a “I so paccio”, con il classico di Pino Daniele che risuona nel dialetto irpino, poichè, spiega Zurzolo, “Pino scriveva canzoni per il suo modo di fare musica, interpretarle in dialetto napoletano è inutile” e ricorda quando Pino gli fece sentire le prime note di quella canzone e ne rimase conquistato. Spiega come la ricchezza di Napoli è il mare, “Impossibile descrivere la varietà del mare. Bisogna custodire questo tesoro” e confessa come “Dovremmo cambiare i nomi delle strade di Napoli ricordando chi ha lasciato qualcosa e non chi ha rubato, no a via Cavour e corso Umberto, sì a Maradona e Giò Giò”. E’ quindi Pugliese a spiegare come “Questo concerto è made in Irpinia, niente autotune. Qui sono le mie radici” e si cimenta in un ultimo brano polistrumentale di grande intensità.
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