L’Apocalisse secondo Cioran

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Di Vincenzo Fiore

Quando Emil Cioran pubblicò il suo primo libro poco più che ventenne, la madre, seriamente preoccupata per il contenuto, contattò uno specialista. Il medico guardando negli occhi il pensatore romeno, allora ancora uno studente universitario, era convinto di avere davanti a sé un paziente affetto da vaiolo. E perché non ricordare, invece, quando nel 1936 chiamato come professore nel liceo di Brasov, Cioran fu sorpreso a insegnare che «tutto è malato, anche il principio di identità» e trovato a mangiare fette di limone ogniqualvolta uno studente proferiva qualche castroneria. Raccontare la biografia di Cioran attraverso squarci della sua vita e attraverso una scelta di fotografie, per ripercorrere i luoghi della sua infanzia e per catturare l’universo quotidiano della sua malinconia: questo lo scopo del testo di Gabriel Liiceanu «Emil Cioran. Itinerari di una vita», solo recentemente tradotto in Italia per i tipi di Mimesis, a cura di Antonio Di Gennaro che da oltre un decennio, con i suoi studi, rappresenta un punto di riferimento per tutti coloro che si avvicinano al pensiero del filosofo che si definiva «un esperto di agonie». Il testo presenta in appendice la trascrizione dell’ultima intervista filmata, concessa nel giugno 1990, poco prima che l’Alzheimer, per ironia del destino, riducesse quasi in uno stato vegetale colui che aveva invidiato la beata incoscienza di una pianta: «Crescere radicati, sbocciare e appassire sotto il sole nell’incoscienza più perfetta, fare intimamente parte della fecondità della terra, espressione anonima del corso della vita, bisogna disperare del senso dell’umanità. Allora perché non cambio la mia esistenza con quella di un fiore?». Il saggio si conclude con una conversazione fra Liiceanu e Simone Boué, la compagna di una vita che, come una scatola nera indecifrabile, custodisce gelosamente per sé i ricordi più intimi, quei segreti inconfessabili che ogni studioso vorrebbe interpretare: «A volte notava i dettagli più insignificanti, altre volte, invece, non li vedeva affatto. Non ho mai conosciuto un uomo così interessante».

(Gabriel Liiceanu, Emil Cioran. Itinerari di una vita, Mimesis, pp. 147 – Euro 15)