Lo chef Antonio Lepore porta i sapori irpini a Ischia Safari

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Lo chef Antonio Lepore, originario di Montella, protagonista di Ischia Safari nel segno della cucina made in Irpinia. Ancora una vetrina d’eccezione per Lepore, chef del “Biohotel Hermitage” e “Stube Hermitage” a Madonna di Campiglio. Sin dall’inizio del suo percorso di crescita professionale, ha scelto di puntare sul rispetto della materia prima, della qualità, della provenienza e l’esaltazione della stessa sono il suo primo intento.

Dopo alcune esperienze all’estero ha scelto di tornare in Italia creando un connubio perfetto che parte dal cuore dell’Irpina fino al Trentino.  Con il  giusto equilibrio e la sobrietà negli accostamenti crea  proposte “diversamente” gourmet, poiché abbracciano la storia dei piatti campani, i ricordi d’infanzia e i profumi della cucina della nonna utilizzando anche prodotti Trentini.

Qui conosce la famiglia Maffei che nota fin da subito il suo potenziale e decide di fargli seguire uno stage da Enrico Crippa al Piazza Duomo ad Alba. In una cucina tristellata ha modo di potenziare le sue qualità, per poi affiancare un’altra Chef stellata Antonia Klugman, all’Argine a Vencò.

Il richiamo alle origini campane lo porterà in stage nella cucina dello Chef stellato Nino di Costanzo presso Danì Maison ad Ischia. È lui a trasmettergli l’amore e la passione per i sapori casalinghi. L’eleganza del gusto e nella presentazione, ma soprattutto la disciplina e la cura dei dettagli. “un giorno mi disse delle parole importantissime che tutt’oggi mi ripeto :- quello che facciamo e perché lo facciamo è una responsabilità”

Il 18 Settembre racconterà le sue sue origini irpine all’evento Ischia Safari, dove si cimenterà nell’elaborazione di un piatto, che vede protagonisti i prodotti legati all’irpinia. Qui in collaborazione con il pastificio avellinese “Italia in Pasta”, porterà ad Ischia un fusillo di solo semola Senatore Cappelli.

Mentre in collaborazione con Ottaviano Annamaria di Volturara Irpina, proporrà i fagioli quarantini entrati da poco nel Presidio Slow Food, raccolti nel periodo di agosto e settembre nelle Valli del Dragone a circa 700 metri di altitudine.