Luogosano, l’opposizione accusa: “Tutto appeso al palo, ora anche la mensa scolastica”

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Il gruppo di opposizione “Per Luogosano” non ci sta e prova ad esternare in una nota tutta la propria contrarietà nei confronti del Sindaco e della sua maggioranza.<< Come il titolo del famoso film: Se tutto va bene siamo rovinati.

“A due mesi dall’inizio dell’anno scolastico non è comprensibile come questa condizione stia diventando cronica, con ripercussioni sulla vita quotidiana dei genitori che, per ovvie ragioni di lavoro e bisogni personali, hanno scelto per i propri figli l’offerta di un orario prolungato con servizio di refezione scolastica. I genitori sono costretti a barcamenarsi con la difficoltà a conciliare la vita lavorativa con quella familiare.

Ad inizio ottobre il sindaco Carmine Ferrante assicurò, in un incontro organizzato da lui stesso con i genitori, che la mensa scolastica sarebbe partita nel giro di una settimana e spiegò che il ritardo era stato determinato da fattori che non dipendevano dall’attuale amministrazione.

“Si procederà con un affidamento diretto per una somma che ci consente di farlo. Abbiamo chiesto un preventivo alla società “NOI” che gestisce la Casa Albergo per Anziani “P. Piscopo” ed Il costo richiesto è di circa € 6,50 euro per singolo pasto, importo che a noi amministrazione sta bene e quindi circa il 50% sarà a carico dell’ente e circa il 50% a carico delle famiglie. Un blocchetto di 20 pasti costerà 60 euro per chi ha 1 figlio e 55 euro per chi ha più figli”.

“Questo fu detto dal sindaco in quell’incontro oltre 1 mese fa, illudendo le famiglie di un qualcosa che ancora oggi non è avvenuto e che noi siamo convinti non avverrà mai, almeno fin quando ci saranno lui e la sua maggioranza.

Il disagio della mensa scolastica è solo l’ultima delle conseguenze della sua mala gestione, se si tiene conto che le attività scolastiche si svolgono in una struttura nata come Centro Sociale in attesa del completamento (a dire il vero sono solo partiti) dei lavori all’Edificio Scolastico di via F. De Sanctis. Lavori, come un po’ tutto da 3 anni a questa parte, “appesi al palo” e che hanno trasformato una situazione provvisoria e di emergenza in ordinaria amministrazione.

A tutto questo, ricordiamo, si aggiunge la situazione già denunciata dei Bilanci.Da maggio sono scaduti i termini, imposti dal Decreto Ministeriale, per l’approvazione in Consiglio Comunale del Bilancio 2022 e Rendiconto 2022 e a settembre quelli per l’approvazione del Bilancio 2023.Basti pensare che il sindaco ci ha appena convocati per l’approvazione del Rendiconto 2021! Una condizione per cui l’art. 141 del T.U.E.L. prevede lo scioglimento del Consiglio Comunale da parte del Prefetto.

Insomma, un modo di agire lineare nella sua più assoluta incapacità di amministrare. Solo promesse e falsi proclami.L’unico obiettivo raggiunto è stato il dissesto finanziario dell’Ente e che ha causato una regressione socio-economica della comunità che ci trascineremo per molto tempo ancora purtroppo.”