Monteforte, Tomeo lascia il Consiglio: venuto meno il rapporto di fiducia

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MONTEFORTE IRPINO- «Ho sempre pensato che il vero “rivoluzionario”sia guidato da grandi sentimenti, vivendo di Passione, d’Amore e di sentimenti e non di altro.

Quando ciò non accade, la politica tradisce la sua stessa funzione e rischia di essere mera ricerca del potere ad ogni costo». Con queste riflessioni, assieme a diverse altre, Carmine Tomeo ha annunciato le sue dimissioni irrevocabili da consigliere comunale.

«In questi ultimi mesi ho notato un divario crescente tra le mie idee e la linea amministrativa creatasi con il secondo mandato elettorale, che sono a mio avviso insuperabili – spiega l’architetto in una lunga nota –

Ritengo dunque non sussistano più i presupposti per un mio impegno all’interno di questo Consiglio Comunale, in quanto sono venuti a mancare quel rapporto di fiducia e quella comunicazione diretta e aperta che ritengo indispensabili per poter esercitare un confronto costruttivo anche, e soprattutto, nel momento in cui si presentano diversità di vedute e posizioni, per finalità di quel buon governo che la nostra comunità merita, soprattutto in una fase storica così delicata.

La buona politica non può riassumersi in una raccolta di improvvisazioni e poca competenza degli attori principali. Di una “politica” dettata dai numeri e non dalle competenze, della sopravvivenza politica a qualsiasi prezzo, che restituiscono oggi uno scenario particolarmente delicato. Dall’intromissione di “soggetti esterni all’Amministrazione” ma perennemente presenti nella Casa Comunale”».

Tra le criticità emerse, spiega il consigliere dimissionario, la nuova organizzazione della struttura degli uffici comunali, «per alcuni aspetti discutibile. Emerge, in modo elementare, come un responsabile del settore finanziario, settore nevralgico in un ente, sia stato relegato per scelte politiche, ad altre mansioni, senza opportuna e adeguata sostituzione.

Ci sono aspetti delicati di cui si parla poco o niente, come la possibilità che la realizzazione delle progettazioni legate ai finanziamenti PNRR possano sfumare per problematiche legate al bilancio. Ricordo a tutti che un progetto può dirsi “realizzato” quando si consegna l’opera e la sua fruibilità ai cittadini. Diversamente è e rimane un elenco di opere sulla carta.

Discutibili – continua – le scelte dell’ ufficio tecnico allargato che ha prodotto la collocazione di alcuni tecnici comunali a servizio anche presso altri enti, senza comprendere realmente i benefici reali per il Comune di Monteforte. Gli stessi sono stati organizzati intorno al ruolo centrale di vigilanza e controllo di un’unica figura, senza un principio di rotazione. Credo che le problematiche territoriali meritano maggiore presenza e unicità negli uffici montefortesi».

Altro aspetto contestato, il Puc, «”parcheggiato” con le motivazioni dei pareri mancanti, forse sollecitati?..in attesa dell’ennesima proroga regionale che possa scagionare la nomina dell’ennesimo commissario ad acta… e così tante altre “pratiche urbanistiche” a partire da “lottizzazioni dimenticate”».

Per l’ex assessore della precedente consiliatura anche le questioni ambientali «dovute all’inquinamento non sono mai state affrontate concretamente, nonostante la presenza in giunta di ben due delegati in materia ambientale. Così come la questione dei fumi e degli abbruciamenti, mai presa in esame ma semplicemente “ignorata”, che trovano invece la loro soluzione in strategie e soluzioni condivise con gli operatori agricoli.

Il verde è abbandonato a se stesso e la manutenzione programmata non è mai stata avviata. Nel frattempo in alcuni casi, i marciapiedi di un comune dotato di PEBA (piano di eliminazione barriere architettoniche), si trasformano in rampe per auto, a servizio di esercizi commerciali. Evidentemente in questi anni è cambiata la visione dei luoghi ma direi della città Monteforte».

Per Carmine Tomeo «Dignità, impegno e competenza delineano oggi elementi imprescindibili nel volere fare politica. I risultati prodotti da “quella dei numeri” è sotto agli occhi di tutti».