Napoli calcio, la festa per lo scudetto è solo rinviata. Tantissimi i tifosi accorsi nella città partenopea dall’Irpinia: è stata la prova generale

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Non c’è delusione tra i tifosi del Napoli che già si preparavano a festeggiare la vittoria in campionato. Quella di oggi è stata solo una prova generale, sono in tanti a ripeterlo, e la festa è solo rimandata a giovedì o al massimo a domenica.  La Salernitana pareggia all’84° ma il tifo non si ferma anche se la matematica costringe ad attendere ancora un po’. E le scene di striscioni, bandiere, canti e balli improvvisati, in piazza Plebiscito e a ogni angolo della città, scandiscono comunque l’ultima domenica di aprile in una città che era pronta ad esplodere. Tantissime le famiglie che avevano scelto Napoli per godersi la festa con i loro bambini, tutti rigorosamente con qualcosa di azzurro o con la mascherina dell’idolo Osimhen.

Lo sanno anche i tantissimi irpini che hanno preso d’assalto la città partenopea sperando di festeggiare lo scudetto e di vivere una giornata speciale. Che c’è stata comunque. L’attore Carlo Maria Todini non nasconde la propria gioia  “Un susseguirsi di tante emozioni, gemellaggi, una grande domenica di calcio. Giovedì sarà una giornata come questa, ormai ci siamo”. “Sarà quando dovrà essere. Senza ordinanze, senza burocrazia, senza più sfidare la sorte.” scrive l’avvocato scrittore Gianluca Spera. Non c’è posto neppure più per le polemiche tra chi non tollera che si festeggi la vittoria del Napoli ad Avellino, nel tempio biancoverde, dove pure sono comparsi striscioni e chi vorrebbe, invece, che la festa fosse anche in Irpinia. Anche se qualcuno se la prende con la cattiva sorte e con chi ha gufato.

Una festa che coinvolge anche i non tifosi, come spiega la scrittrice Emanuela Sica “Armocromicamente parlando, non esiste cielo più bello di quello tinto di blu sopra il Vesuvio e il Napoli ha “strameritato” di vincere questo scudetto. Lo dico da non-tifosa dando a Cesare quel che è di Cesare. O forse sarebbe più giusto dire dando a Massimo Troisi quello che era di Massimo Troisi: “Scusate il ritardo, ricomincio da Tre”. Massimì alla fine quel: “Vieni, vieni, vieni…” lo ha finalmente smosso il tricolore facendolo magicamente arrivare sul petto dei giocatori per la gioia di tanti quaggiù ma anche di tanti lassù e il primo tifoso che abbraccio, idealmente, sei tu”. Una festa che è davvero di tutti, come spiega il giornalista Antonello Perillo cita le “immagini della Console Generale degli Tracy Roberts Pounds che srotola gli striscioni per festeggiare lo scudetto  indossando la maglia azzurra sono la splendida dimostrazione di come Napoli e i napoletani entrino nel cuore regalando gioia e passione