“Nè rosso, nè nero” di de Serpis inaugura la rassegna Biblioteca Animata a Castello di Cisterna

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Ha fatto il suo esordio la rassegna letteraria Biblioteca Animata – Incontro con l’autore, indetta dalla ETS Pro Loco Castrum APS, dal Comune di Castello di Cisterna e dalla Regione Campania, in collaborazione con il Circolo Culturale Passepartout, grazie al primo incontro che si è svolto, presso la Cripta dell’Abbazia di San Nicola di Castello di Cisterna, lo scorso 16 giugno, con la presentazione del romanzo storico “Né rosso né nero” dello scrittore e giornalista Angelo Amato de Serpis, edito dalla Robin Edizioni di Torino. Alla manifestazione hanno preso parte, oltre all’autore, Titti Falco (Docente di Storia Ist. Masullo di Nola), Carmine Piscitelli (Docente del Liceo “G. Albertini” di Nola), Aniello Rega (Sindaco di Castello di Cisterna) e Fiorella Chirollo (Presidentessa della Pro Loco Castrum).

Dopo gli interventi di saluto del sindaco Aniello Rega, il quale ha ribadito la vicinanza dell’amministrazione comunale alla rassegna letteraria per la sua grande valenza culturale, oltre a dimostrare vivo apprezzamento e interesse verso l’argomento del libro e della vicenda del calciatore austro-cecoslovacco Josef Bican, e di Fiorella Chirollo, la quale ha sottolineato l’impegno della locale pro loco in merito alla rassegna e all’importante messaggio di libertà del testo di Angelo Amato de Serpis, si è avuto l’interessantissimo contributo della professoressa Titti Falco che, partendo dalla vicenda umana e sportiva di Bican, ha presentato altri importanti esempi di resistenza ai totalitarismi che, nel corso degli anni, hanno visto protagonisti uomini di sport, come Bruno Neri, Alfred Nakache o i calciatori della Dinamo di Kiev durante l’occupazione nazista. Il professore Carmine Piscitelli ha inoltre illustrato al numeroso e attento pubblico presente, con dovizia di particolari, l’importanza dell’esempio umano di Bican, che ha declinato effimera gloria e ricchezze per rimanere coerente alla propria coscienza e fedele al proprio desiderio di libertà, inquadrando il periodo storico di riferimento e l’importanza, come avviene nel libro di Angelo Amato de Serpis, di vivere la grande storia attraverso le piccole storie quotidiane: la macrostoria attraverso le tante microstorie. In conclusione l’autore ha raccontato come ha “scoperto” la meravigliosa di Josef Bican, la voglia di far conoscere la sua storia anche in Italia e di aver voluto raccontare la sua straordinaria vicenda sportiva, parallelamente alla sua altrettanto straordinaria vicenda umana, purtroppo quasi totalmente sconosciuta nel nostro paese, ma che merita di essere scoperta, in particolare tra i più giovani, anche con questo romanzo liberamente tratto dalla vita di Bican, quale luminoso esempio di libertà e coerenza di vita, contro ogni tipo di sopruso e oppressione.

Né rosso né nero (Robin Edizioni di Torino; pp. 188; prezzo: 14,00 euro) è il nuovo romanzo dello scrittore e giornalista nolano Angelo Amato de Serpis.

Tra un goal e l’altro, Josef “Pepi” Bican vive in prima persona gli avvenimenti storici dell’Europa del secolo scorso, passando per l’ascesa del nazismo, la fine della Seconda guerra mondiale e l’avvento del comunismo. La sua umanità viene continuamente messa alla prova dalla superbia e dalla violenza di sistemi politici oppressivi, ma la sua testardaggine non gli permette di scendere a compromessi con la Storia, anche a costo di mettere a rischio la propria esistenza e quotidianità.

“Né rosso né nero” è un racconto liberamente tratto dalla straordinaria vicenda di un grande calciatore, poco noto nonostante sia stato fino a qualche mese fa, superato solo da Cristiano Ronaldo, il bomber più prolifico della storia del calcio, che ha avuto la forza e il coraggio di rimanere sempre fedele ai suoi ideali di libertà e coerenza e alla sua voglia di giocare a calcio, sfidando sistemi totalitari spietati come il nazismo e il comunismo.

Il racconto ci consente di passare dalle piccole vicende umane di Bican, simili a quelle di tanti altri in quei tempi, ai grandi avvenimenti che hanno scosso il mondo intero, e in particolar modo il vecchio continente, lo scorso secolo. È un continuo e affascinante passaggio dalla microstoria alla macrostoria, visti con gli occhi di un grande campione di calcio, “colpevole” di voler difendere la sua voglia di libertà e di non volersi piegare al nazismo e al comunismo nella sua Cecoslovacchia, oppure agli orrori della Shoah.

«Prendendo liberamente spunto dalla straordinaria storia di “Pepi” Bican – ha sottolineato lo scrittore Angelo Amato de Serpis – ho voluto raccontare le assurdità di un’epoca caratterizzata da uno incredibile progresso scientifico ma, allo stesso tempo, da un declino umano che è stato capace di raggiungere, nell’arco di pochi anni, il suo punto più basso. I totalitarismi che hanno sconvolto la vita di milioni di persone, l’Europa del pre e post secondo conflitto mondiale, veri e propri orrori come la Shoah e l’assurda storia del campo nazista di Terezin, nell’allora Protettorato di Boemia e Moravia, la “guerra fredda” e la lotta per le libertà dei popoli europei, trovano spazio nelle pagine di questo libro e si intrecciano con la vita quotidiana di un grande campione di calcio, ma principalmente di umanità, lì dove l’umanità è venuta meno.»