Pedalando nella storia, gli studenti del Mancini raccontano la Resistenza

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Raccontare la Resistenza pedalando in bici. E’ la sfida lanciata dalla V G del liceo scientifico Mancini, guidato dalla dirigente Paola Anna Gianfelice, con “Pedalando nella storia”, il progetto di Pcto, legato ai Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, promosso in collaborazione con l’associazione Senza Rotelle, in prima linea nella sfida della sostenibilità e Fiab. Un percorso partito dallo studio della Resistenza, a cura del professore Leonardo Festa, per poi passare in rassegna i luoghi che hanno segnato la storia della lotta per la libertà sul territorio.

E’ il professore Leonardo Festa a spiegare come “Questo itinerario è stato strumento per approfondire il percorso della Resistenza in Irpinia, legandolo al tema della bici. La Resistenza è parte integrante di uno sport come ciclismo che richiede sudore e fatica ed ha rappresentato, al tempo stesso, un momento cruciale della storia del paese che ci ha consentito di giungere alla conquista della Costituzione.  Abbiamo voluto scardinare il luogo comune secondo cui la Resistenza rappresenterebbe un fenomeno legato esclusivamente al nord per ribadire come anche il Sud sia stato protagonista di questa lotta. E la scelta della bici non è casuale, se è vero che era il mezzo delle staffette partigiane. A concludere il percorso una pedalata attraverso la città e i luoghi che ne hanno segnato la storia, dal liceo Mancini, sede di un antico rifugio antiaereo al Rosario, lungo Corso Vittorio Emanuele, per toccare con mano i segni lasciati dai bombardamenti, fino alla farmacia del Leone e al caffè Roma in piazza Libertà, che rappresentavano luoghi di ritrovo degli antifascisti avellinesi o il Carcere Borbonico dove venivano fatti prigionieri coloro che erano considerati sovversivi come il giornalista e avvocato Guido Dorso. Un itinerario proseguito fino alla casa della cultura Victor Hugo, per anni sede del centro di ricerca Guido Dorso e fino al piazzale della Resistenza.

Referente del progetto è la docente Gilda Guerriero. E’ la docente tutor Elisa Troisi a sottolineare il valore del progetto nel segno “della riscoperta di luoghi che hanno segnato la storia della città, piazze e strade che i giovani attraversavano ogni giorno senza sapere cosa avessero rappresentato per Avellino. La pedalata si è trasformata in uno strumento di condivisione, a partire dalla centralità che può rivestire negli spazi urbani un mezzo a lungo dimenticato come la bici ma che può essere devisivo nella sfida della sostenibilità. L’idea da cui siamo partiti è stata quella di educare i giovani a vivere insieme nel rispetto della loro città. Del resto, il futuro di Avellino è nelle loro mani”