Renzi e i suoi cari

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Nella direzione pd sul caso petrolio in Basilicata il premier ha evitato di spiegare i perchè di un provvedimento governativo confezionato in modo tale da costituire un grosso favore ai petrolieri! E ha cercato di buttarla in caciara, rifugiandosi sul terreno preferito degli slogan, a cominciare da quello dell’esecutivo rinnovatore combattuto da chi non vuole il cambiamento. Slogan ormai un pò logori, dopo due anni di quasi pieni poteri con scarsi risultati! Dovuti, come ha scolpito Cuperlo, a un Renzi che non mostra la statura di un leader, anche se a volte coltiva l’arroganza dei capi! Anche sulle avventate accuse alla procura di Potenza di fare inchieste senza sentenze gli è andata male. Mentre parlava è arrivata notizia della condanna di alcuni petrolieri! L’affaire Guidi ha scoperchiato clamorosamente un altro dei troppi intrecci oscuri del governo Renzi. Dopo la caduta dell’ex-Cavaliere, l’unico cambiamento è che ad un solo devastante conflitto di interessi se ne sono sostituiti diversi altri, più piccoli, ma altrettanto inquietanti!
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Il sistema di governo di Renzi appare fatto di troppi rapporti personali o familiari. Favori ricompensati con incarichi pubblici e folgoranti carriere. Affari immobiliari. Consulenze più o meno occculte. Società commerciali. Nomine di amici degli amici. Nei mesi scorsi è emersa proprio una di queste vicende. La regione Toscana ha disposto la revoca della garanzia gratuita prestata dalla finanziaria regionale alla società del padre di Renzi, che grazie ad essa – ora riconosciuta come indebita – aveva ottenuto un finanziamento di ben 700mila euro. Chi aveva fatto l’istruttoria? Il papà di Luca Lotti, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. E quando il via libera? Pochi giorni dopo la nomina di Lotti junior nella segreteria politica dell’allora sindaco di Firenze! Quando si dicono le coincidenze!
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Tuttavia, Totò avrebbe definito "bazzecole, quisquilie, pinzellacchere" queste storie, rispetto alla nomina a superconsulente per la sicurezza informatica nazionale – sponsorizzata dal premier – del suo amico di sempre, Marco Carrai (quello che gli ha messo a disposizione l’appartamento a Firenze ed è poi diventato presidente dell’aeroporto!), nonostante sia titolare di una società privata di consulenza in affari con i servizi di sicurezza di molti Paesi, in particolare Israele. Un clamoroso conflitto di interessi! C’è poi un ‘altra coincidenza. Dopo essere entrato in rapporti con Carrai la grande impresa di lavori Pizzarotti ha ottenuto dal premier lo sblocco di 1,3 miliardi di euro per l’autostrada Cispadana, progetto prima bocciato dal Ministero dell’ambiente perchè "incide pesantemente sulle caratteristiche del paesaggio" e "ne altera profondamente l’equilibrio"!
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E veniamo ai due "gioielli della corona", Lotti e Boschi. Il primo ha solo la delega per l’editoria. Eppure sono emersi i suoi maneggi nella questione-Cispadana e nella discussa trasformazione in società per azioni delle Casse di risparmio, da cui è stata "miracolosamente" salvata la banca di Cambiano! Per coincidenza, quella che concesse a Renzi un mutuo per la sua campagna elettorale. E tra i suoi dirigenti annovera il papà di Lotti. Quanto alla Boschi, in un qualunque altro Paese civile sarebbe stata mandata a casa come merita! Per spiegare gli scandali che colpiscono il governo, ha raccontato agli italiani la bufala di un grande complotto dei poteri forti! Eppure tutti ricordiamo le fastose cene elettorali di Renzi, con attovagliati – a caro prezzo! – industriali, petrolieri, palazzinari, manager, concessionari pubblici, ecc. Ha partecipato al Consiglio dei ministri nel quale è stato approvato il famigerato decreto salva-banche. Esso ha reso più difficile ai risparmiatori raggirati avanzare una azione sociale civilistica nei confronti degli ex-amministratori, quindi anche di Boschi senior! E, con la sua firma, si è assunta la responsabilità politica della presentazione in Parlamento dell’emendamento che ha favorito il compagno della ministra Guidi!

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Il conflitto di interessi piu clamoroso e devastante è però quello del premier con gli interessi del Paese, visto che ha "appaltato" il suo sviluppo economico agli industriali e ai petrolieri, notoriamente mai stati dei filantropi! E’ troppo sperare che anche nel nostro Paese vi possa essere finalmente un governo, di qualunque parte politica, non gravato da sospetti di conflitti di interessi palesi o occulti?

edito dal Quotidiano del Sud