Solofra, Rsa Guarino: si discute il ricorso davanti al Tar

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Rsa Guarino, fissata l’udienza davanti al Tar  di Salerno sul ricorso presentato  dalla asa Albergo solofrana  contro  la revoca delle autorizzazioni  al funzionamento  disposta dalla Regione Campania.  Ieri la sezione terza del tribunale  amministrativo Salernitano  ha pronunciato un’ordinanza con cui dispone il giudizio di merito l’11 luglio 2023.

Dalla pronuncia del Tar trapelano i rilevi mossi dal Consorzio dei servizi sociali  Ambito 5 dal Consorzio rappresentato dall’avvocato Dario Gioia alla base dei provvedimenti di revoca delle autorizzazioni sia per la Casa Albergo che per la Comunità tutelare per perzone non autosufficienti. Nel primo caso e cioè per la Rsa vengono rilevate criticità inerenti alla   “presenza di ospiti in sovrannumero, assenza di un coordinatore con requisiti al regolamento n° /2014, assenza di un’equipe professionale e mancatapredisposizione di piani individuali di assistenza, presenza di tutti gli operatori e mancata osservanza delle prescrizioni  relative allo svolgimento cdel servizio. Mentre per la comunità tutelare si evidenzia  “la presenza di  di ospiti in sovrannumero, mancanza di predisposizione di progetti personalizzati e delle schede di ammissione redatte dal medico di Medicina generale, presenza di tutti gli operatori previsti e mancata osservanza delle prescrizioni relative allo svolgimento del servizio”.

Per il Tar di Salerno le criticità  effettuate dal Consorzio appaiono  corretti e conformi alla  nomativa  “come gli accertamenti compiuti dall’Asl in ordine alle condizioni sanitarie degli ospiti, dall’altro  alla necessità  chegli operatori professionali da inserire nella dotazione organica delle strutture siano posti alle loro dipendenze“. Ma il Tar ha ritenuto opportuno disporre che il Consorzio resistente effettui una nuova attività  di verifica  in contraddittorio con la parte ricorrente, In un arco di tempo di 20 giorni) mirata al riscontro  dell’eliminazione delle criticità. All’esito della verifica la documentazione  dovrà essere inoltrata  presso la segreteria  della terza sezione del tribunale  amministrativo.

Una situazione di evidenti riticità quella della Rsa  quella che emerge  dall’ordinanza  del Tar in linea con la missiva inviata della Direzione generale per le politiche sociali della Regione, al presidente  e ai componenti  del cda della Residenza Anziani, al Consorzio A5,  al sindaco di Solofra e all’arcivescovo di Salerno, con cui veniva comunicato  l’avvio  del procedimento di attuazione  dei poteri sostitutivi.

«A seguito di ulteriori segnalazioni anche anonime pervenute con riguardo alle assunte criticità ed irregolarità nella gestione della RSA, veniva richiesto all’Ambito dei Serviz Sociali A5 di riferimento in indirizzo di conoscere lo stato del procedimento avviato dal medesimo nei confronti della ASP Casa di Risposo” Fabrizio Guarino” per la revoca delle autorizzazioni al funzionamento dei servizi residenziali quale casa Albergo per persone anziane”.
La Regione specificava che la revoca dei provvedimenti di autorizzazione e di accreditamento  per la  “Fabrizio Guarino” è dovuta “a delle criticità ed irregolarità rilevate dall’Ambito A5 nell’esercizio delle funzioni di controllo e di vigilanza sulle attività e sui servizi erogati dall’Azienda”.

Decorsi i 30 giorni dalla comunicazione di avvio del procedimento di scioglimento del Consiglio di amministrazione avrebbe provveduto alla nomina, con decreto del Presidente della Giunta regionale della Campania, di un Commissario per la reggenza temporanea dell’Azienda in sostituzione. Per ora il commissariamento non c’è stato.  Ma la Regione in base al regolamento del 22 febbraio 2013 “Riordino delle istituzioni  pubblichedi assistenza e Beneficenza. Disciplina delle aziende Pubbliche  di servizi alla Persona ” poteva disporre la revoca del cda.   L’articolo 26 dispone  “che i componenti del cda possano essere revocati dall’autorità che ha disposto la nomina”. Ora  ci si chiede come mai  la Regione abbia pensato di revocare l’autorizzazione e non di revocare i consiglieri di amministrazione tra cui da tempo ci sarebbero insanabili frizioni interne? La spiegazione forse dettata  da motivi politici?