Se non ora quando

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Abbiamo già osservato che il risultato straordinario del referendum del 4 dicembre segna una svolta nella storia del nostro Paese. Con questo referendum il popolo italiano non solo ha respinto la deformazione della Costituzione contenuta nella proposta Renzi- Boschi ma ha anche rifiutato l’Italicum, un sistema elettorale disegnato a misura della riforma costituzionale, espressione dello stesso disegno neoautoritario ed accentratore. Con questo voto il popolo italiano ha sconfessato decenni di politica volta a restringere la democrazia rappresentativa nel nostro Paese e a creare esecutivi “forti” nei confronti dei cittadini e “deboli” nei confronti dei “mercati”. Il voto lancia una sfida a riscoprire ed illuminare di nuovo la Costituzione come mai fatto finora. E’ chiaro che dopo il 4 dicembre non si può continuare come se niente fosse successo, la riconferma della Costituzione impone che si ponga mano alle patologie del sistema politico per ripristinare quelle virtù della vita democratica da troppo tempo oscurate. Adesso che – obtorto collo – il Parlamento deve rimettere mano alla legge elettorale per rimediare ai guasti creati da una legislazione incostituzionale, occorre prendere atto che sono falliti tutti i tentativi di limitare l’autonomia delle scelte degli elettori per orientarle forzatamente verso il bipolarismo attraverso la manipolazione del consenso espresso dalle urne. Si sono create, pertanto, le condizioni per ridare vigore alle istituzioni della democrazia rappresentativa asfissiate da una pratica politica oligarchica che aveva reso il Parlamento impermeabile alle domande che vengono dalla società e alle ragioni della giustizia sociale e dell’uguaglianza (lavoro, sanità, scuola, previdenza, ambiente). Abbiamo bisogno di una riforma elettorale che restituisca la sovranità agli elettori. Per questo il Comitato per il No ed il Comitato contro l’italicum hanno promosso una petizione popolare on-line ( https://www.change. org/p/restituire-la-sovra – nit%C3%A0-agli-elettori) per chiedere al Parlamento una legge elettorale coerente con i principi della democrazia costituzionale. La petizione chiede che la riforma delle leggi elettorali in discussione nel Parlamento sia informata ai seguenti principi. Il sistema elettorale deve ripristinare la rappresentanza, garantire l’eguaglianza dei cittadini nell’esercizio del diritto di voto, restituire ai rappresentati il diritto di scegliere i propri rappresentanti, ricondurre i partiti alla loro funzione costituzionale di canali di collegamento fra la società e le istituzioni, piuttosto che di strutture di potere autoreferenziali. Questi risultati possono essere ottenuti con modelli diversi, a condizione che venga garantita l’elezione proporzionale sulla base dei voti di lista. Per questo la petizione chiede fermamente: – che si rinunci ad ogni forma di premio maggioritario; – che si rinunci ai capilista bloccati; – che si rinunci alle candidature multiple. Ovviamente non esistono formule magiche, ed è possibile valutare sistemi misti (come quello tedesco, per esempio, oppure come il sistema elettorale del Senato precedente al Mattarellum): quello che conta è che sia raggiunto l’obiettivo di rendere il Parlamento realmente rappresentativo. Dobbiamo scongiurare che il prossimo parlamento presenti gli stessi vizi di incomunicabilità con i cittadini di quello attuale. Si è aperta una opportunità che bisogna sfruttare: se non ora quando?
edito dal Quotidiano del Sud