Sindaco Pd, i circoli già al lavoro. Romeo: «E’ un percorso aperto a tutti. Un segretario? Meglio un coordinatore»

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Un sindaco e un programma a prescindere dal congresso e dalle correnti. Non c’è tempo da perdere. Laboratorio Democratico e altri circoli sono già al lavoro: il 23 marzo c’è stato il primo incontro, e oggi alle ore 18 nella sede del Pd di via Tagliamento ci sarà il secondo appuntamento. «Abbiamo immaginato – insieme ad altre persone espressione della società civile, un percorso per elaborare un programma per individuare una figura di candidato a sindaco e una squadra di governo». Ad annunciarlo Gianni Romeo, coordinatore di Laboratorio Democratico. «Vogliamo condividere – aggiunge – una idea di amministrazione. Stiamo cercando di farlo con un percorso autopartecipativo, mettendo da parte tutte quelle autoreferzialità che hanno accompagnato il Pd e la maggioranza consiliare e che hanno determinato le condizioni in cui versa oggi la politica cittadina». Per Romeo ben venga il congresso: «Siamo stati sempre a favore del congresso. Certo, i tempi non sono dei migliori. E’ pur vero che di tempo ne abbiamo avuto tanto e il congresso non lo abbiamo mai organizzato. Però, oggi c’è un commissario che non ha più voglia di restare sul territorio irpino e in maniera anche abbastanza evidente ha manifestato questa sua insofferenza nello scorso incontro. Una situazione straordinaria – osserva Romeo – è tale se ha breve durata, altrimenti diventa ordinaria. Il pericolo è che si ricada nello stesso mare di errori in cui stiamo affogando da tempo. E’ importante per noi avere almeno i prodromi di stabilizzazione di un organismo di partito per poi costruire il resto. Dato il tesseramento non trasparente ci potrebbe essere una prevaricazione di alcuni gruppi e la storia ci insegna che la forza delle idee prevale sui numeri. Altrimenti non si sarebbe mai fatta nessuna rivoluzione». Romeo sottoliena che «più che un segretario vero e proprio servirebbe un coordinatore provinciale e cittadino per dirigere i lavori in maniera collegiale e favorire il massimo della partecipazione, convocando ad esempio periodicamente i circoli cittadini per tracciare la linea politica da seguire A questo punto se ci sono le idee i numeri sono diventano poco importanti».