Torre le Nocelle, parla Antonio Cardillo

0
2532

TORRE LE NOCELLE – «Ho sempre lavorato, in questi anni, per unire il paese e mai per dividerlo: nonostante le tante difficoltà riscontrate ed il clima di ostruzionismo creato, intorno alla mia Amministrazione, dal candidato sindaco Di Iorio, abbiamo sempre cercato di fare il bene della comunità». Ad ormai pochi giorni dalla scadenza elettorale del 10 giugno, l’attuale sindaco di Torre Le Nocelle, Antonio Cardillo, traccia un bilancio dei suoi cinque anni alla guida del comune della media valle del Calore, non risparmiando pesantissime stoccate al suo avversario, Roberto Di Iorio, della lista “Torre Futura”: «Lui ed il suo gruppo hanno lavorato per creare, nei nostri confronti, un clima di odio ed una campagna denigratoria diffusa, in particolare, sui social. Di Iorio ha “armato” la mano dei suoi fedelissimi, creando divisioni all’interno del paese e mettendo in campo un atteggiamento diffamatorio nei miei confronti. La spaccatura di cui parla, all’interno della nostra comunità, l’ha creata prima di tutto lui ed il suo gruppo di “fedelissimi”». Cardillo si concentra, quindi, su quanto accaduto nella precedente tornata elettorale, quando l’attuale sindaco di Torre Le Nocelle riuscì a prevalere, sull’avversario di allora, Pasquale Petriello, per un solo voto di scarto: «La verità – chiosa il primo cittadino torrese – è che Di Iorio ha dimostrato di non sapere accettare la sconfitta, ricorrendo prima al Tar e poi perfino al Consiglio di Stato: un atteggiamento sicuramente esagerato per un paese di 1500 abitanti. Lui mi ha accusato di aver diviso il paese? I fatti, in realtà, lo smentiscono chiaramente». Un ultimo accenno, infine, a quanto accaduto nel giorno delle presentazioni delle liste, che ha portato all’esclusione di una candidato della compagine “Torre Futura” capitanata dallo stesso Roberto Di Iorio:  «Quanto accaduto lo scorso maggio – conclude il sindaco Cardillo – è un fatto di una gravità assoluta. Il candidato della liste del mio sfidante non aveva accettato e pertanto, è stato dimostrato, che fu prodotto un falso».