Ritorno al Fiano di Avellino, Identità pura di un territorio.

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Era da tempo che non mi emozionava un “Fiano di Avellino” e…improvvisamente  il profumo del Fiano di Avellino ritrovato con Antonio Melchionne, vinificatore intrepido, apparentemente timido. In via del tutto eccezionale mi ha permesso di degustare il suo “Lapiano”.

Fiano di Lapio “Lapiano”

Al cospetto con questo bicchiere è stato amore a primo sorso ma prima di berlo ciò che mi ha teletrasportato indietro nel tempo sono stati i profumi, semplici ma profondi e identitari del territorio irpino, ci s’impiega davvero poco a capire la provenienza. A firmare questa prima produzione di Antonio è istato l’enologo Carmine Valentino irpino purosangue, e grande interprete dei nostri pregiati vitigno.

Carmine Valentino enologo

É riuscito a fondere territorio e fragranza di sapori in una versione di Fiano di Avellino davvero pregevole. Le uve protagoniste dell’etichetta “ il Sole e il Lupo”, dimorano in un areale, contrada Arianiello, prestigiosa zona del comune di Lapio.

Vista delle vigne di Lapio

Il cui nome è dovuto raffiche di vento importanti che la fanno da padrone, dove le viti, la cui età si aggira intorno ai 15-20 anni, crescono con il sistema del Guyot a 500 metri d’altezza, affondando le radici in un terreno argilloso e calcareo. Il mosto che si ottiene dopo aver pressato sofficemente gli acini fermenta in contenitori d’acciaio inossidabile a temperatura controllata. Segue quindi la fase finale dell’affinamento, in cui il vino rimane per alcuni mesi a maturare in acciaio per poi venire imbottigliato.Sin dai primi momenti che guidano la degustazione si viene infatti quasi travolti da un profilo di macchia mediterranea, che si presenta dapprima al naso per poi confermarsi in bocca, dove la sapidità è sorprendente, così come la freschezza. Una bottiglia, adire il vero più di una, che è davvero un piacere stappare, e che sferza la beva con un tocco di vigorosa eleganza ben costruito. Si presenta in elegante tulle fluttuante giallo paglierino  poco concentrato. Il naso pullula di aromi e profumi variegati, che passano dall’erbaceo al fruttato, pere e mele antiche, dal sapido a cenni che richiamano a gragranti croste di pani di grano antico. All’assaggio è di buona personalità, con un sorso tipicamente “Lapiano”, da cui emerge un gusto fresco e sapido, nitido ed espressivo. Se avete in mente di organizzare una cena d’effetto,allora questa bottiglia è esattamente quello che ci vuole per completare un’atmosfera indimenticabile.