A Flumeri confronto serrato tra sindacati e tute blu

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Valle Ufita.  Confronto tra sindacati e tute blu, nella giornata di oggi,  nello stabilimento flumerese. L’ assemblea servirà a mettere sul tavolo le ultime novità che giungono da Roma, precisamente dal Mimit, visto anche l’avvicinarsi dell ricapitalizzazione dell’azienda: più volte promessa e già due volte rimandata.
Nella riunione ministeriale si era arrivati all’accordo, tra la sottosegretaria al Made in Italy Fausta Bergamotto,  che presiedeva l’incontro, e i vertici di Industria Italiana Autobus che per i 25 milioni di euro da immettere nelle casse della fabbrica, e quindi far ripartire la produzione,  sarebbe stata questione di giorni.Quello scelto è stato il 9 marzo.
Un’ora di confronto, dalle 10 alle 11 di stamane, per parlare di quello che è accaduto a Roma: per i sindacati, ma anche per gli operai, di valle Ufita l’aumento di capitale, promesso da Leonardo, Invitalia e Karsan, i tre soci di maggioranza, sta bene. Ma, evidentemente, non basta. Intanto, di Industria Italiana Autobus, di questione Ufita piùin generale, si è parlato ieri sera nel consiglio comunale aperto, convocato dal sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza, a cui hanno partecipato tutti i primi cittadini dell’area Vasta.
Presente il deputato di Fratelli d’Italia, Gianfranco Rotondi,  il Consorzio dei Comuni Terre dell’ Ufita, del Calore e del Miscano. Il segretario provinciale della Cgil Fiordellisi. Tutti i problemi che investono questa parte della provincia, già elencati in un altro articolo del nostro giornale. In merito a uno di questi, IIA appunto, proprio Franza ha detto che” il tempo sta scadendo, se non stiamo uniti i territori sono destinati a scomparire”.
Sullo stabilimento flumerese, è emerso poi dal documento prodotto al termine dell’incontro nella città del Tricolle, c’è” incertezza e poca trasparenza”. E che” probabilmente sconta la mancanza di un piano industriale”. L’istanza portata avanti dai sindaci, che si stanno muovendo” in una situazione abbastanza delicata”, parla di” crisi di crescita della fabbrica di valle Ufita e non di commesse, perché quelle ci sono”.
Oltre ad una” sottocapitalizzazione economica che si trascina fin dalla nascita”. Tutti hanno ricordato come, nel 2022, la mancanza di liquidità non ha consentito l’acquisto ddi materiale per l’assemblaggio degli autobus.” Ne sono stati lavorati poco più di cento, invece dei 300 potenziali”. Perciò i presenti hanno insistito sulla “immediata iniezione di denaro per garantire l’acquisto dei materiali”. A parte la disponibilità data dagli azionisti, i sindaci aggiungono però “che è opportuna l’attenzione sulla nuova vertenza”.
Nel documento hanno segnalato alcune priorità: innanzitutto un tavolo di discussione, a livello nazionale, tra governo e Regioni Campania ed Emilia Romagna; nel breve periodo, la necessità di far ripartire la produzione; in quello medio e lungo, invece, bisogna rafforzare il progetto industriale ,consolidare la società, e pensare alla crescita dell’indotto; quindi discutere dei terreni inutilizzati,da Industria Italiana Autobus,  che si trovanobin un’area Zes. In questo momento un ruolo importante lo rivestono i sindacati che, comunque, sono una garanzia.
E lo Stato non può più permettersi di sbagliare. Ed i primi cittadini hanno promesso di incalzarlo, come già stanno facendo. E sono a fianco delle tute blu in questa ennesima lotta della valle dell’Ufita.

Giancarlo Vitale