Autore: redazione web

E’ vero, oggi qualsiasi riflessione sul Meridione rischia di apparire come qualcosa di stantio, di polveroso, di “superato” non riuscendo più ad imporsi come tema cogente all’ordine del giorno di una sempre più confusa agenda politica. E’ altrettanto paradossale che una sferzante frustata a quello che resta di un disorientato ceto intellettuale meridionale arrivi dal nordico “Mattino di Padova”. Il quotidiano veneto, in un articolo apparso qualche giorno fa sulle proprie colonne intitolato “L’autonomia, il fantasma del Mezzogiorno e il federalismo alla tedesca” a firma di Mariano Maugeri, ha scritto tra sarcasmo e cinica analisi: “un fantasma si aggira per…

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Cosa intendono i 5 stelle per democrazia diretta, che dovrebbe sostituire quella liberale, abbiamo avuto un anticipo con la consultazione sulla piattaforma digitale Rousseau sulla recente richiesta di autorizzazione a procedere contro il ministro Salvini per sequestro di persone a bordo della nave italiana Diciotto.  Forse – come dice Galli della Loggia – si chiama “diretta” perché c’è qualcuno (la piattaforma Rousseau) che la dirige! L’episodio non va sottovalutato perché ci fornisce l’esempio di come si voglia usare il potere e come si intende riportarsi al “popolo”. E Casaleggio dice che il voto su Rousseau conterà ancora di più in…

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Resto basito. Tutti nel Pd irpino sono in cerca dell’unità. Ciascuno, però, vi lavora contro. Per essere più chiaro: De Caro lancia dardi velenosi contro D’Amelio e De Luca. Quest’ultimo, a sua volta, replica duramente e accusa gli altri di essere contrari ad una strategia unitaria del Pd. In soldoni: le divisioni favoriscono i competitors nella conquista dello scranno più alto del Comune di Avellino. Non è certo una novità. Per ben due volte era già accaduto in occasione dell’ elezione del presidente della Provincia. Sebbene, infatti, il Pd avesse la maggioranza per eleggere il presidente, per ben due volte…

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La settimana che era iniziata con una Waterloo politica si è conclusa per Luigi Di Maio con una serie impressionante di successi; il che suggerisce quanto meno una certa prudenza nel dare prematuramente per spacciato il Capo politico dei Cinque Stelle. Ad evocare la sconfitta napoleonica era stato, dopo il voto su Salvini della piattaforma Rousseau, un commentatore politico acuto come Stefano Folli, che aveva scritto di un Movimento vicino al collasso, costretto a scaricare sulla base l’onere di una decisione pesante da digerire come quella di impedire alla magistratura di mandare a processo il ministro dell’Interno, indagato per sequestro…

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Affidare la sorte di un processo penale agli umori della folla non è il migliore viatico per la giustizia, come ben sa chi ha nel proprio DNA la figura di Pilato, giudice intriso dai dubbi, che affida alla massa la scelta della condanna a morte di Gesù e se ne lava le mani. In questa singolare consultazione sulla concessione dell’ autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell’Interno, imputato di sequestro di persona aggravato nei confronti dei 177 profughi recuperati in mare dalla nave “U.Diciotti” della Guardia Costiera, Di Maio potrebbe passare per Ponzio Pilato: dovendo decidere, affida la scelta…

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Non da oggi ma ormai da qualche tempo   la democrazia dei partiti come l’abbiamo conosciuta nel dopoguerra è stata sostituita da quella dei leader. I partiti insomma non sono più soggetti collettivi ma sono diventati luoghi dove comanda una sola persona. Il primo soggetto politico con queste caratteristiche è stato venticinque anni fa Forza Italia. Come ha scritto il sociologo Ilvo Diamanti: ideologia, organizzazione e dirigenti erano tutti espressi da Berlusconi. Oggi il centrodestra si è trasformato. Matteo Salvini ha occupato lo spazio lasciato vuoto soprattutto a destra e si è imposto non come leader territoriale ma nazionale e sovranista.…

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Alla fine, all’insegna della più bieca realpolitik, i votanti M5S (grazie all’aiutino di un quesito formulato in maniera tendenziosa e ai diffusi timori della caduta del governo in caso di processo) hanno deciso di abiurare a uno dei sacri principi del Movimento: quello di non sottrarrre nessun politico al giudizio. E perciò di salvare l’esecutivo (ma fino a quando?) e il soldato Matteo (ma a che prezzo?). Vittoria non trionfale, oscurata da veri o presunti black-out. Tra disguidi e voti plurimi. E quindi ben lontana dai propositi della dirigenza di mettere a tacere gli scontenti interni. D’altra parte, era fin…

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