Legittima difesa dal populismo

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Chi avrebbe mai potuto pensare che il PD, sotto l’influsso di Alfano… finora considerato intelligente e di buon senso, avrebbe potuto far approvare dai deputati un disegno di legge così sconsiderato, solo se per accarezzare la folla e contendere voti a Salvini, Meloni e Berlusconi, in una campagna elettorale già cominciata e all’insegna del populismo? Ha finito, invece, per provocare l’effetto contrario, perché la destra ha votato contro, minacciando fuoco e fiamme, e la sinistra ha fatto lo stesso per ragioni opposte e nello stesso PD si è manifestato qualche mugugno, come nel ministro della Giustizia Orlando. Saviano ha qualificato il PD come il partito della peggiore destra. Forse non sarà del tutto vero ma vuole scimmiottarla! Ne è venuta fuori una legge farlocca, mal concepita, scritta peggio, superflua, di controversa interpretazione e perfino con elementi di dubbia costituzionalità, sulla scia di leggi precedenti scritte male e la stessa riforma costituzionale. Quasi a dimostrare l’ignoranza di chi le scrive e l’uso di un populismo di bassa lega, perché- dovrebbe essere chiaro ai più avveduti che alla sicurezza e alla difesa dei cittadini debba provvedere lo Stato che, perciò, deve essere messo in condizione di farlo, non armando i cittadini come sostiene il furbo Salvini, ma carente di buone letture, proponendo di voler ripristinare il servizio militare obbligatorio per insegnare l’uso delle armi. Il testo di legge approvato alla Camera abolisce – secondo molti osservatori – la proporzionalità tra offesa e legittima difesa. Di notte si può sparare con licenza di uccidere anche se il ladro è disarmato: “E’ sempre esclusa la colpa se sussiste la simultanea presenza di due condizioni: se l’errore è conseguenza di un grave turbamento psichico; se tale turbamento è causato dalla persona contro cui è diretta la reazione.”E il turbamento psichico è di facile intuizione. E poi, perché solo di notte e non anche di giorno? E quando comincia e quando finisce la notte? Eppure la legge precedente, fatta approvare dalla destra e che porta i nomi di Bossi e Fini, è una legge che non si discosta dal testo approvato, e le statistiche dicono che la violenza e i reati di rapina sono in calo e che, in caso di permesso di usare le armi aumentano invece di diminuire. Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale, moderato e pratico ha detto che se anche la nuova legge, pur non sconvolgendo il sistema, “per alcuni aspetti potrebbe apparire superflua perché il giudice già applica le norme generali sulla legittima difesa”. Altri giuristi sono meno caritatevoli e più trancianti! Infine, e non è cosa da poco, la nuova legge, nel prevedere l’addebito allo Stato delle spese processuali in caso di riconoscimento di non punibilità per legittima difesa, violerebbe palesemente l’art. 3 della Costituzione sulla parità di trattamento. Renzi, nel gioco delle parti, ha già messo le mani avanti dicendo che il Senato dovrà correggere la legge, senza, peraltro, spiegare come ed in quali punti. Ma non voleva l’abolizione del bicameralismo e l’abolizione della seconda lettura? Il presidente del Senato Grasso gongola:” Meno male che c’è il Senato!”. Viva la coerenza! Da noi le parole, le promesse, i programmi, le idee durano una settimana e poi vengono sostituite da quelle più di …moda. Probabilmente, però, non se ne farà nulla perché il testo approvato dalla Camera potrebbe non arrivare mai al Senato o comunque essere approvato in via definitiva per la probabile fine anticipata della legislatura. Siamo in campagna elettorale è inseguire la folla fa parte del nuovo modo di far politica. La folla non si dovrebbe mai inseguire da coloro che si propongono come reggitori dello Stato: è esercizio dei dittatori, dei tribuni e dei masanielli. La folla non si deve assecondare né blandire, ma orientare e guidare, sosteneva uno statista di razza come il compianto Fiorentino Sullo. Oggi i presunti statisti sono, purtroppo, di più modesta levatura!
edito dal Quotidiano del Sud