Rivolta nel carcere di Avellino, rientrata la protesta dei detenuti ma monta la polemica

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Dopo due ore di agitazione e tensione, la situazione al carcere di Avellino è rientrata. . . A riportare la serenità tranel reparto dei detenuti comuni del penitenziario avellinese ci hanno pensato gli agenti antisommossa di Avellino e Napoli. Applicato immediatamente il protocollo operativo, sotto il coordinamento del Prefetto e del Questore di Avellino, con cinturazione dell’area esterna del carcere ad opera di pattuglie in servizio di controllo del territorio di Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, e il concorso della Polizia Municipale di Avellino per l’interdizione della circolazione stradale per la salvaguardia dell’incolumità pubblica.

Sul posto sono giunti immediatamente anche il provveditore regionale della polizia penitenziaria, il Garante dei detenuti Samuele Ciambriello, il procuratore Domenico Airoma.  I familiari di un detenuto all’esterno del carcere protestavano e chiedevano informazioni agli agenti. “Mio figlio mi ha chiamato dal carcere ed era preoccupato”.

Sulla rivolta all’interno del carcere di Avellino   si apre anche la discussione politica.
“Nordio venga immediatamente a riferire alla Camera sui fatti di Avellino. Almeno 50 detenuti hanno protestato- ha affermato Toni Ricciardi  deputato irpino del Pd – in modo violento, distruggendo mobili e suppellettili, e le forze dell’ordine hanno circondato l’istituto di pena in via Sant’Oronzo. Si sono registrati momenti di tensione già da ieri sera. Due agenti, secondo quanto si apprende, sarebbero stati feriti e sono stati accompagnati in ospedale. Mi pare evidente che il Ministro debba spiegazioni su ciò che è accaduto nel carcere di Avellino. Un fatto grave”.

Sulla protesta nell’istituto irpino intervenuto anche l’onorevole Piero De Luca  che ha lanciato un appello al ministro della giustizia Nordio.“I fatti accaduti nel carcere di Avellino dove una cinquantina di detenuti hanno operato una vera e propria rivolta sono gravissimi. Fortunatamente l’emergenza è rientrata grazie al pronto intervento delle forze dell’ordine e della direttrice del penitenziario. Tuttavia non si tratta di un episodio isolato. Anzi, è il secondo che si ripete a distanza di pochi giorni. Questi fatti inaccettabili avrebbero già richiesto l’intervento del Ministro di cui, invece, si sono perse le tracce. Attendiamo allora che fornisca i dovuti, indispensabili, chiarimenti su quanto accaduto e sulle iniziative che intende mettere in atto per evitare che questi disordini si ripetano”.