Sentirsi parte della comunità 

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Dopo il recente contributo irpino di Giuseppe De Rita, presidenze del CENSIS, sulla centralità del paradigma comunitario per una ripresa complessiva del Paese, il dibattito culturale e politico provinciale sulla stessa tematica costituisce l’unico polo di unanime attenzione e convergenza sia da quel che resta dei vecchi partiti, sia dai corpi intermedi che dalla realtà ecclesiale locale contrassegnata dalla sorprendente figura del nuovo Vescovo.
La rinascita, o meglio, la ricostruzione del tessuto comunitario parte dal bisogno delle persone di sentirsi parte di una “comunità” per superare il senso profondo di solitudine e di impotenza che porterebbe l’uomo stesso allo smarrimento umano e sociale. Dunque ripartire dalle persone perché possa rinascere la comunità e attivare le tante comunità locali che, anche durante questo periodo estivo, stanno mostrando una vitalità preziosa nella valorizzazione del loro significativo patrimonio culturale, di affascinanti tradizioni , di accattivanti eccellenze eno-gastronomiche, di riscoperta del prezioso valore del verde, dell’acqua e di altri beni comuni che, durante gli ultimi anni, venivano considerati come acquisiti per sempre, ma attualmente sviliti dalla miopia degli amministratori e dalla disattenzione dei cittadini non amanti della cura delle bellezze del creato. L’uomo attuale non è più paragonabile all’uomo assiale della modernità che ancora sentiva un identità forte. Non è più l’uomo che torna a casa, ma è senza dimora. E l’uomo dell’albergo che frequenta i non -luoghi, che vive poco le relazioni faccia a faccia e che ama navigare su internet. È un uomo che ha soprattutto bisogno di communitas, di legame sociale e comunitario. Nell’attuale tempo della globalizzazione e del meticciamento Sta per giungere al suo quinto appuntamento “Io Amo Montaguto”, il noto format televisivo che permette agli amici montagutesi di tutto il mondo di chiacchierare del proprio amato paesello. La trasmissione va in onda tutti i giovedì alle 21.00 su www.montaguto.com. L’obiettivo vuol essere quello di riunire quanti più paesani possibile davanti alla “Tv” (anche se in realtà è lo schermo di un pc, di uno smartphone o di una smart tv). Riunire e unire. Superare certe tensioni. Senza polemiche, soltanto divertendoci a trascorrere insieme mezz’ora o un’ora una volta alla settimana. Per far questo, come detto, la redazione ha bisogno di tutti i paesani vicini e lontani. Sono loro che devono intervenire. La rinascita di un paese viene prima di tutto da un’unione di intenti. Ebbene, è proprio questo il proposito di “Io Amo Montaguto”: cercare di intraprendere un percorso tutti insieme. Per intervenire durante la diretta si può chiamare il numero +39/333.3800130 (anche whatsapp), oppure scrivere alla mail redazione@montaguto.com o ancora tramite Skype all’account Montaguto.com. l’uomo sta vivendo, paradossalmente, nuove forme di deleteria solitudine. Il sociologo polacco Zygmunt Bauman affermava che le parole hanno dei significati e alcune di esse destano “ delle sensazioni”. La parola comunità è una di queste . Emana una sensazione piacevole, qualunque cosa tale termine possa significare. “ Vivere in comunità” “far parte di una comunità” è sempre qualcosa di buono. In breve la “comunità” incarna il tipo di mondo che purtroppo non possiamo avere, ma nel quale desidereremmo tanto vivere e che speriamo di poter un giorno riconquistare, l’assenza di comunità significa assenza di sicurezza , la presenza di comunità conferisce pregnanza e positiva direzione di marcia della libertà : sicurezza e libertà sono parimenti valori preziosi e agognati. Quale strada, dunque, per ricostruire la comunità? Certamente una strada contrassegnata dal connettivo indispensabile del valore della fraternità, sintesi progettuale e concreta delle due accezioni, quella laica e quella cristiana, correlate a tale termine. I costruttori impegnati nello sforzo di tale ricostruzione, come artigiani umili e tenaci , non possono che essere i cittadini disponibili operanti all’interno del Terzo Settore e i cristiani,attivi e responsabili, impegnati nella chiesa locale.

edito dal Quotidiano del Sud

di Gerardo Salvatore