Stellantis, investimenti confermati: a Pratola il motore B.2 euro 7

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“Il gruppo Stellantis ha confermato gli investimenti e il piano industriale Dare Foward 2030 nel nostro Paese.

Come sindacato abbiamo chiesto la salvaguardia della filiera dell’automotive e un tavolo permanente presso il MIMIT mirato anche al costante monitoraggio del settore”.

Così il Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, che insieme al componente della segreteria Ugl Metalmeccanici, Aurelio Melchionno, ha partecipato al primo ‘tavolo Stellantis’  presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, presieduto dal Ministro Adolfo Urso, alla presenza del Vice Ministro Valentino Valentini, del Sottosegretario Fausta Bergamotto, dei sindacati e dei vertici del Gruppo, mirato a salvaguardare la filiera automotive, asse centrale dell’industria italiana.

“Importanti anche altre due conferme da parte del Gruppo, pur restando alto l’allarme per l’Automotive intorno agli obiettivi climatici UE contenuti nel pacchetto “Fit for 55″: livelli occupazionali e saturazione degli impianti, tenendo conto che la transizione ecologica comporterà una riduzione di manodopera soprattutto nella filiera della componentistica e conseguenti internalizzazioni.

Seconda conferma, la produzione del nuovo motore B.2 euro 7 che sarà prodotto a Pratola Serra, in provincia di Avellino, a partire dal 2024, e allocato su tutti i veicoli commerciali leggeri del gruppo Stellantis. Abbiamo chiesto, inoltre, un’accelerazione del progetto della Gigafactory di Termoli per la produzione delle batterie e un incontro con la nuova società ACC, composta da Stellantis, Mercedes e Total per entrare nel merito del grande progetto.

Da sottolineare positivamente, la disponibilità del governo ad accogliere le nostre proposte di incentivi mirati a sostegno delle produzioni italiane, perché sarebbe davvero assurdo incentivare  produzioni di altri Paesi”, conclude Spera.

Per Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm responsabile del settore auto, “il primo passo per difendere l’industria dell’auto in Italia è spendere nel migliore dei modi le risorse che sono state stanziate lo scorso anno, anche grazie alle pressioni sindacali, e che ancora non sono state impegnate.

Ma per fare ciò il confronto dovrebbe essere continuativo e non sporadico come sta avvenendo, insediando da una parte un tavolo di settore funzionale e dall’altro articolando la discussione con Stellantis e il Governo stabilimento per stabilimento”.

La Fismic Confsal, intervenendo anche a nome della confederazione Confsal, ha partecipato all’incontro rappresentata dal segretario generale, Roberto Di Maulo, e dal vicesegretario generale, Sara Rinaudo, che incalzano: “Serve che tutte le Parti in causa siano chiamate a rimodulare gli 8.7mld di incentivi al settore Automotive, per far sì che venga salvaguardata la produzione di veicoli a motore endotermico e che si favoriscano e indirizzino gli incentivi alla produzione nazionale, finalizzandoli all’acquisto di automobili ai ceti meno abbienti, per salvaguardare l’occupazione nazionale, compresa quella dell’indotto.

Come Fismic Confsal continueremo a partecipare attivamente a questi incontri del Governo, lottando per la maggior tutela dei lavoratori e dei loro diritti e promuovendo la necessità che tutti gli attori coinvolti partecipino attivamente per salvaguardare tutta la filiera e il settore Automotive.”