Vi stavo dicendo, Ottavio Buonomo al Teatro di Acerra

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E’ con questa premessa dell’autore che si apre il libro: ’’La vita mi ha dato tanti motivi per fermarmi. Gliene ho dati tantissimi per andare avanti! Se avessi dato ascolto a chiunque, non avrei fatto mai niente. Non sarei diventato un attore. Ma ancora più, non sarei diventato la persona che avrei voluto essere. Ad un certo punto della mia vita e del mio percorso ho cominciato ad amarmi, a rispettarmi, a credere in me. Chi poteva farlo meglio di me? Nelle pagine che seguiranno troverete ricordi, aneddoti, tanto teatro. Quella che è la mia vita.Le autobiografie si scrivono ad “una certa età”. Quella “certa età” non ce l’ho ancora. Sono certo di avere un’età e forse neanche. Ho messo ordine per conoscermi meglio, per farmi conoscere meglio. Se hai acquistato il libro o ti è stato regalato per il compleanno, per Pasqua, per Natale, per Ferragosto, per l’onomastico, penso anche tu conosca qualcosa, non della mia vita, ma del mio percorso tra teatro, televisione e musica. Non conosci ancora niente? Stai al sentito dire? Allora puoi cominciare. ’’ Al Teatro Italia di Acerra sarà presentato l’ultimo lavoro editoriale dell’attore, cantautore e regista Ottavio Buonomo. Ad aprire la cerimonia: Elena Fergola direttrice del teatro Italia di Acerra. In veste di relatori: Pasquale Forni dottore commercialista ed autore Michelangelo Riemma, dirigente scolastico del Liceo Classico e delle Scienze Umane ‘Francesco Durante’ di Frattamaggiore,  e scrittore. Carmosina Siciliani, docente di religione cattolica. Interverranno: Marco Bartiromo editore di ‘Le parche edizioni’. Bianca Stan psicologa. ‘Vi stavo dicendo’ ricordi, aneddoti e tanto teatro, è stato pubblicato da ‘’Le Parche edizioni’’. Non sarà una classica presentazione, ma un minishow consone alla figura poliedrica di Ottavio Buonomo, instancabile artista, innamorato della cultura, dell’arte e dello spettacolo. In effetti poi come ha dichiarato lui: ”La mia prima parola è stata “Totò”.Potevo dire “mamma” come tutti gli altri bambini. Potevo dire “papà”. Potevo dire “pappa”.Invece già da poco più che neonato non pensavo agli interessi. Pensavo allo spettacolo. Chissà cosa avranno pensato i miei genitori! Mia madre mi raccontò che stavo seduto sul tavolo, vicino a me c’era zia Olga (una zia di mia madre). Battendo il cucchiaio sul tavolo proferì quel nome. “Totò”. Del resto, la “via di Totò” era già nel mio nome. L’anagramma di “Ottavio” è “Via Totò”. Coincidenze? Per bacco! Tutto comincia da Totò.’’Domenica 20 marzo alle ore 18,30 presso il Teatro Itaia di Acerra.>