Autore: redazione web

Argomento di questa mia nota è un fregio dorico di marmo a forma lineare, rinvenuto nella piazza centrale del Comune di Bonito (zona di Aeclanum), nelle fondamenta di una vecchia abitazione, demolita per costruire la nuova Sede comunale. Attualmente il reperto è collocato in loco, proprio davanti alla nuova Sede municipale, sistemato decorosamente a spese del’Amministrazione comunale su una base in opus latericium (1). Il fregio in esame, originale per le sue decorazioni metopali, che sono contenute tra due triglifi a listelli lievemente appiattiti, deve essere inserito in quel contesto di monumenti funerari ad «ara» o a «dado» di cui…

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Nel Mu seo Irpino, fra le lucerne fittili del fondo Zigarelli, vi è un esemplare in buono stato di conservazione, di forma circolare e dalla lunghezza massima, compresa l’ansa di circa 12 cm.; reca sul becco rotondo due semicerchi impressi che, uniti al centro, formano un cuore. In mezzo alla base, ad anello schiacciato, fra tre cerchi concentrici, è riportata, sempre ad impressione, la firma del fabbricante su due righe in carattere corsivo greco: KELCEI; sul disco, invece, sono riprodotte due figure a rilievo a mezzo busto. Questo instrumentum domesticum, di cui si ignora la provenienza, è perfettamente identico, anche…

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Augusto Guerriero, con firma giornalistica Ricciardetto, disprezzava quasi con sdegno piazza della Libertà, perchè aveva perduto le sue caratteristiche originarie di gusto raffinato e romantico di contenuti ottocenteschi che la rendevano un salotto sobrio ed accogliente di Avellino. Amava il Partenio, la sua visione aspra e verdeggiante, con i suoi paesini arroccati a scala alle sue pendici come presepi, raffiguranti, osservati da lontano, mitiche e semplici dimore pastorali. Visti, invece, dall’interno ed osservati nelle loro peculiarità abitative, accoglienti e quasi tutte ben rifinite, evidenziano un pacato sviluppo edilizio ed una discreta vivacità di vita che si accentua maggiormente nei periodi…

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Nel Museo Irpino è posizionato fin dal 1963 un interessante ed ampio mosaico dalle dimensioni di mq. 41, proveniente dalle vicinanze della cinta muraria dell’antica Abellinum, lungo la circumvallazione Avellino Nord – Sud; fu rinvenuto casualmente durante lo sbancamento per la costruzione di questa nuova arteria stradale. La sua lettura, a causa del notevole velo di cemento che ne imbrattò la superficie all’atto della sua sistemazione nella sede del Museo, è stata sempre difficile e giammai si sono potute ammirare le sue componenti decorative e l’armonia e la bellezza dei suoi colori; pur essendo stato posizionato in uno spazio del…

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L’epigrafe funeraria della metà del I sec. d.c., collocata nel giardino con il n°.46, proveniente da Aeclanum, è stata oggetto di riesame da parte della professoressa Marcella Chelotti, ordinaria di epigrafia latina presso l’Università d Bari. Fu pubblicata la prima volta da Antonio Salvatore nel suo pregevole volume “Aeclanum – Mille anni di storia irpina”. L’integrazione di alcune parole frammentarie effettuata dal primo editore, secondo quanto riferisce l’illustre studiosa e docente barese, è inesatta: Ciò emerge dal suo scientifico ed interessante, lavoro dal titolo: “Sugli assetti proprietari e produttivi in area daunia ed irpina; testimonianze epigrafiche”; edito dal periodico “Epigrafia’…

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Si terrà domani, alle 18, nella sala consiliare di Mirabella una mostra di reperti provenienti dallo scavo di Aeclanum e fotografie dei pezzi esposti al Museo Irpino. Reperti che sottolineano l’intensa vita di Aeclanum dal III secolo a.C. al V secolo d.C. Proponiamo di seguito l’intervento dello studioso Consalvo Grella, già direttore del Museo Irpino, dedicato alla Porta Urbica di Mirabella, che pone l’accento sul ricco patrimonio storico- artistico del centro irpino. A Mirabella Eclano centro, nel muro esterno di un’abitazione privata, è incastrata una porta urbica in miniatura in pietra locale a forma di parallelepipedo d’ambiente. osco-sabellico. La sua…

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La statua del Pothos proviene dall’edificio della Dogana di Avellino, dove fu fatta collocare con altre sculture tardo rinascimentali e d’età romana a scopo ornamentale dal quarto principe di Avellino, Francesco Maria Caracciolo, verso la metà del sec. XVII, in occasione del rifacimento della facciata dello stesso edificio di cui, probabilmente, il primo impianto edilizio risale al sec. XI. II palazzo della Dogana, edificato nei centro nevralgico della città, su un nodo viario, insostituibile in quel periodo per poter raggiungere verso sud la valle del Sabato, l’Alta Irpinia ed il territorio pugliese e, verso Nord, i centri del Partenio, della…

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Fra le tante divinità del Pantheon italico Ercole è la più amata dalle popolazioni sabelliche dalle quali hanno origine le genti irposannite; è anche la divinità che ha lasciato una traccia molto accentuata del proprio culto. Anche se nel Sannio Irino, in genere, il culto di Ercole non è ampiamente documentato, come nell’area peligna, dove le testimonianze sono più numerose e bene attestate, dal limitato materiale iconografico disponibile, tuttavia si riesce ad avere una visione abbastanza articolata della diffusione del culto medesimo. Ai confini dell’Irpinia con la Campania, fino ad ora, attraverso il cippo abeliano, notevole monumento della lingua osca,…

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